La congiura delle candidature ‘azzurre’ alle Provinciali (di M. Molisani)

Il dietro le quinte del Coordinamento Provinciale di Forza Italia. Cosa c'è dietro l'annuncio dei Civici pronti a candidarsi. Il regolamento di conti contro Chiusaroli. E gli altri consiglieri uscenti. Tutti i particolari

Mario Molisani

L'ombra nei palazzi del potere

La teatralità dell’amministrazione comunale di Cassino guidata da Carlo Magno…forse il panettone D’Alessandro è ormai arcinota anche ai non addetti ai lavori.

Il colpo di scena, inteso come una svolta improvvisa nella trama del tragicomico racconto delle peripezie della maggioranza che occupa il palazzo di piazza De Gasperi, ha sempre contraddistinto la narrazione dei fatti i cui è stata ed è protagonista.

 

Si sono fatti riconoscere pure a Frosinone

È stato cosi anche lontano dalle mura amiche. E come si dice in gergo i bambini dell’asilo pro tempore si sono fatti riconoscere anche a Frosinone. Nel bel mezzo del colorito coordinamento provinciale di Forza Italia che, nei punti di discussione, aveva la composizione della lista azzurra per le elezioni provinciali del prossimo 31 ottobre. (leggi qui Scoppia Forza Italia per Ottaviani sul palco della Lega: «Cogl**ne, non capisci la politica»)

Ecco così all’inizio della riunione tenutasi all’Astor hotel del capoluogo, la squadra cassinate si schiera quasi al completo. Dino il divino Secondino, tra le altre cose anche coordinatore cittadino azzurro, Rossellissima Tacco 12 Chiusaroli, Gianrico Bellachioma Langiano e Francesco Black & Decker Evangelista , sono seduti in platea in attesa in attesa dell’inizio del summit.

Grandi assenti Francesca Tulipano Nero Calvani e Gianluca Grattaevinci Tartaglia. Ed ecco il primo colpo di scena: si materializzano nella sala Angelo El Jardinero Panaccione e Alessio Una parola è troppa e due sono poche Ranaldi. Che ci fanno qui? Si chiedono con lo sguardo i forzisti cassinati. Una risposta che avranno a tempo debito.

In realtà sono stati invitati. Non si sono imbucati, non hanno tentato un golpe. È una manovra di M.A? A saperlo! Però c’è un’evidenza: hanno ricevuto lo stesso invito che è servito per convocare via whatsapp tutti i consiglieri di Forza Italia.

E loro che c’entrano? Sono civici. E di centrodestra. Ed il Partito si sta aprendo a tutte queste forze della società civile. Segno dei tempi moderni.

 

“Democristianità'” manifesta

Partono gli interventi e le prime schermaglie (leggi (leggi qui Scoppia Forza Italia per Ottaviani sul palco della Lega: «Cogl**ne, non capisci la politica»). Si passa poi alla questione provinciali.

Si alza Dino il Divino Secondino e chiede di poter intervenire. Tutti in silenzio. «Oggi non esprimeremo il candidato al consiglio provinciale per quanto riguarda la città di Cassino – ha detto Secondino alla platea e al tavolo dei relatori – perché ancora non abbiamo un nome condiviso all’interno della maggioranza. Vogliamo condividere questa candidatura soprattutto con i civici e pertanto ci riserviamo di farlo non appena raggiunta un’intesa unitaria. Insomma ne vogliamo discutere ancora bene in maggioranza“.

Sempre molto diplomatico, al limite della “democristianità” manifesta il Divino.

 

Il mancamento di Rossella

Nonostante la delicatezza ed il garbo usati, la consigliera provinciale di Cassino uscente Rossella Chiusaroli ha uno sbandamento. La messa in stato di accusa contro di lei è evidente: è consigliere uscente, capogruppo di Forza Italia al Comune di Cassino, e il Divino annuncia come se nulla fosse che «ancora non abbiamo un nome condiviso all’interno della maggioranza».

Narrano i presenti che abbia incassato il colpo ondeggiando sulla instabile piattaforma del tacco dodici d’ordinanza indossato quella sera. Come presa da un colpo di vento: cado qui davanti a tutti o vado a sfrantumarmi lontano dalla vista degli amici?

Con dignità tutta femminile, come la signora che scopre con i propri occhi il flagrante adulterio del marito e chiude la porta, come se nulla fosse, pare si sia allontanata per metabolizzare con calma la sfiducia appena incassata.

L’unica a comprendere il momento critico pare sia stata un’altra che in Forza Italia ha visto passare un po’ di tutto: tradimenti, menage a trois, coppie impossibili, convivenze forzate, da Iannarilli ad Ottaviani passando per Abbruzzese. È Alessandra Mandarelli, già assessore regionale del Lazio, già candidata alla Regione in inverno, (leggi qui Fuori dopo due settimane: Alessandra Mandarelli verso il ritiro) intelligentemente fuggita alla carneficina prima che si chiudessero le liste. (leggi qui Mandarelli: «C’era un patto per le candidature, lo hanno calpestato»).

È lei che si alza e la raggiunge in bagno per consolarla. Cosa si siano dette è mistero racchiuso nel mondo inaccessibile delle toilette per signore.

Detto ciò, nulla da eccepire. Ma il bello deve ancora venire.

 

Il colpo di scena

L’altro colpo di scena è servito. Si alza agile e scattante dalla sua sedia in settima fila, quasi in trance, Alessio una parola è troppa e due sono poche Ranaldi.

Sembra un pugile che sta salendo sul ring, lo sguardo perso nel vuoto, in testa solo un obiettivo: vincere.

Si dirige verso il pulpito. Si dice che Adriano Capa ‘e bomba Piacentini abbia chiesto perplesso: “E questo chi è?“.

Ma il buon Ranaldi si presenta dice che è un consigliere comunale civico (Lista Insieme Cassino, che fa riferimento all’assessore Benedetto Social et poi Labora Leone). “Io sono a disposizione per una candidatura al consiglio provinciale – dice Alessio Una parola è troppa e due sono poche Ranaldia nome dell’amministrazione comunale di Cassino. Ovviamente in quota civica, però – si rivolge ai consiglieri forzisti della città martire – posso candidarmi anche in quota Forza Italia così vi tolgo dall’imbarazzo“.

Saluta e torna al posto.

Silenzio. Dino il Divino Secondino è scuro in voto braccia conserte e corpo rannicchiato sulla sedia.

Rossellissima Tacco 12 Chiusaroli ha una seconda crisi. Governata con una classe ineccepibile: fosse per lei si alzerebbe ed andrebbe a cavargli gli occhi a quel Civico, magari con Alessandra Mandarelli che lo prende a calci negli stinchi.

Invece, l’unica cosa visibile dall’esterno, lì sulle vertiginose alture costruite su misura per lei in un remoto villaggio dell’isola di Okinawa, è che sia paonazza, muove istericamente le gambe. E poi un ringhio: “Ma questo da dove se ne è partito?“.

 

Due indizi….

In molti si sono chiesti il perchè di quest’irruzione da parte dei civici in una riunione del coordinamento provinciale di Forza Italia. La prima domanda è : chi li ha invitati? La seconda: hanno agito da soli?

Sappiamo che Mario Colilammuino Abbruzzese sta facendo carte false per non riconfermare Rossellissima Tacco 12 Chusaroli e forse è pronto anche a sacrificare Dino il Divino Secondino per compiere l’omicidio politico perfetto senza lasciare impronte digitali.

E’ risaputo che Angelo El Jardinero Panaccione è uno storico fedelissimo di M.A., eletto nella lista Reazione, quella che fa capo a Giuseppe Torcicollo Di Mascio e Alessio una parola è troppa e due sono poche Ranaldi usufruisce quotidianamente delle lezioni gratuite del redivivo commander in chief sia a Studio privato sia nello stanza di Benedetto Social et poi Labora Leone sul piano del gabinetto del Sindaco.

Sono due indizi, manca il terzo e avremmo una prova inconfutabile. Che ci sia la mano Mario Cosilammuino Abbruzzese in questo gioco al massacro noi non lo sappiamo.

Ma in molti lo danno per scontato.

 

I cadaveri degli umili servitori

Gli unici che non riescono a capacitarsi di quanto accaduto sono i consiglieri azzurri del Comune di Cassino.

Ma come, andiamo li, non diciamo il nome per condividerlo con tutti e poi si presentano per autocandidarsi? Come dobbiamo leggerlo questo atteggiamento?“, dicono in sintesi i forzisti.

Ma fino ad oggi non riescono a pensare a nulla di buono dopo quest’ennesimo colpo di scena. L’anima più critica composta da Rossellissima Tacco 12 Chiusaroli, Gianluca Grattaevinci Tartaglia, Francesca Tulipano Nero Calvani e Francesco Black & Decker Evangelista attribuiscono a M.A. la responsabilità dell’accaduto.

Ma questo è il gioco più facile, ora devono capire il perchè e quale ruolo ha Dino il Divino Secondino, altro fedelissimo di M.A. Vittima o fiancheggiatore occulto?

 

Intanto sembrerebbe che anche Gianrico Bellachioma Langiano abbia dato la sua disponibilità ad una candidatura. Insomma tutti in campo  per una battaglia che se queste sono le premesse, lascerà per terra più di qualche umile “servitore” della Patria.