Lombardi rilancia e adesso vuole vedere le carte del Pd

La capogruppo dei Cinque Stelle in consiglio regionale incalza sull’emergenza Covid e chiede spiegazioni sulle proposte avanzate al fine di fronteggiare la seconda ondata. Ma è anche un test politico nella prospettiva di un’intesa.

«Vogliamo sapere quali delle misure accolte con i nostri Ordini del Giorno approvati nelle sedute straordinarie precedenti, sono state realizzate. Quali sono in via di realizzazione e con che tempi. Vogliamo anche sapere come la nostra Regione si sta preparando per affrontare un’eventuale seconda ondata di contagi. Già in aumento in queste ore, e sovrapponibile all’influenza stagionale. E se riusciremo a lavorare con quello spirito di collaborazione e di trasparenza nell’operato della giunta che c’è stato nei mesi scorsi. Attraverso le riunioni settimanali con i capigruppo. Infine capire a che punto siamo e se la nostra Regione è pronta».

Roberta Lombardi © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Così nelle ore scorse Roberta Lombardi, capogruppo dei Cinque Stelle nel Consiglio Regionale del Lazio. Questo durante la seduta straordinaria dedicata alle misure per prevenire una seconda ondata di contagi Covid-19.

Tre messaggi in uno. Intanto Roberta Lombardi ha fatto capire che la priorità è fermare il Covid. Quindi ha lasciato intendere che voci di possibili alleanze con i Dem non influenzano la capacità critica del Movimento. Infine però ha detto chiaramente che per avviare un percorso di intesa è necessario che le proposte vengano recepite.

Critici e propositivi: cioè attenti

Infatti ha incalzato: «Come Consiglio regionale, di sedute straordinarie dedicate all’emergenza Covid ne abbiamo fatte diverse. In media quasi una al mese. E questo affinché le misure della giunta fossero le più incisive possibili, e anche le più condivise. Nel primo, dello scorso 14 maggio, abbiamo approvato quattro ordini del giorno. Dei quali tre del Movimento 5 Stelle. OdG contenenti misure su sanità. Aumento del personale sanitario attingendo dalle graduatorie esistenti. Eliminazione della promiscuità tra pazienti Covid e no-Covid. Fino all’ampliamento delle categorie di medicinali prescrivibili tramite la ricetta dematerializzata».

Il segnale è chiaro. Ed è soprattutto per l’interno del Movimento 5 Stelle, proprio ora che è attraversato da correnti e fibrillazioni, da voci di spaccature e di scissioni. Il segnale che parte dal Gruppo in Regione Lazio è che il Movimento 5 Stelle mantiene la sua identità anche se ha margini di dialogo con il Pd.

Il dialogo non è fusione, non è assoggettamento, non è sudditanza, non è il preludio alla fagocitazione. Ciascuno mantiene la sua identità.

Tamponi, famiglie e scuola

Valentina Corrado

Nel caso del M5S in Regione Lazio, ha portato avanti con il Pd quei progetti che erano nel proprio programma ed anche in quello di Zingaretti. Ma è rimasto coerentemente all’opposizione. da dove – fa capire – è possibile pungolare e stimolare anche quelli con cui ci si confronta e si portano avanti i progetti.

Come dimostrano i solleciti fatti in Aula nelle ore scorse dalla Lombardi. Sulle «altre proposte di carattere economico. Ed altre di sostegno alle famiglie (dai bonus babysitter ai finanziamenti per la didattica a distanza). Nel secondo consiglio regionale straordinario, del 30 giugno, su edilizia scolastica. Poi misure di sicurezza per l’anno scolastico, ora in corso, che ha portato a una serie di impegni. Ora la scuola è iniziata, siamo ad ottobre e vogliamo sapere se siamo pronti».

Così anche sul fronte sanitario. Valentina Corrado ha aggiunto: «Bene l’aumento delle postazioni drive-in. Ma è necessario aumentare il personale. Con esso la dotazione strumentale dei laboratori pubblici che processano i tamponi. Perché non riescono attualmente a reggere l’elevato carico dei tamponi trasmessi. Vanno inoltre sensibilizzati i medici di base nel discriminare le situazioni dei vari pazienti che a loro si rivolgono. Così come i soggetti privati che devono sostenere il servizio pubblico. E farlo facendosi carico anche delle necessità di quest’ultimo, ad esempio nello smaltire le liste d’attesa. Dagli interventi chirurgici agli esami diagnostici. E mettendo a disposizione le strutture e gli strumenti utilizzati per le prestazioni in intramoenia».

Vedere le carte

Roberta Lombardi e Nicola Zingaretti

Presto per dire se i Cinque Stelle possono aver trovato un terreno di confronto interno. Ma quello che appare sicuro è che Roberta Lombardi, dopo le svariate aperture politiche di queste settimane, vuole vedere le carte del Pd.

Cercando di capire se, Zingaretti a parte, ci sono altri esponenti (da Daniele Leodori ad Alessio D’Amato, a Mauro Buschini). Esponenti realmente interessati ad un’alleanza con i pentastellati. (Leggi qui Zingaretti e Lombardi, se non ora quando?).

Altrimenti si è scherzato.