Quelli che siedono ai tavoli giusti e quelli che nemmeno sanno dove stanno

Sette parlamentari eletti in provincia di Frosinone non sono stati in grado di portare risultati concreti per il territorio. Assenti dai tavoli che contano. A differenza del mondo imprenditoriale. Capace di portare proposte e prospettare soluzioni. Ma alla fine manca la volontà di fare una sintesi

Contano i risultati. Ed i parlamentari eletti in provincia di Frosinone non ne hanno portati. Fatta eccezione per il senatore Massimo Ruspandini che ha la giustificazione di essere relegato ai banchi dell’opposizione in Senato, gli altri sono stati o sono tutt’ora in maggioranza. Nonostante questo hanno compilato una disarmante pagina bianca i deputati a 5 Stelle Luca Frusone ed Enrica Segneri; con un’aggravante per l’onorevole Ilaria Fontana: è stata eletta nel collegio di Cassino ma il suo contributo al dibattito per il futuro dello stabilimento Fca (il principale nel Lazio) è pressoché nullo.

Francesco Zicchieri e Claudio Durigon © Giornalisti Indipendenti

I mojito al Pepeete beach ci hanno privato dell’evanescenza del senatore Gianfranco Rufa; della tonitruanza dell’onorevole Francesco Zicchieri che nell’unica volta in cui ha messo piede a Cassino non ha parlato di Fca ma della pubblicità su questa testata annunciando un’interrogazione in Parlamento; quando si è occupato di Cassino stando al telefono ha fatto cascare la principale amministrazione di centrodestra in provincia di Frosinone, quella dell’allora sindaco Carlo Maria D’Alessandro). L’onorevole Francesca Gerardi aveva assicurato che nessuna conseguenza ci sarebbe stata sullo stabilimento di Cassino Plant con i provvedimenti assunti in materia di ecobonus: i fatto hanno smentito sia lei che l’allora sottosegretario Claudio Durigon che sosteneva d’avere incassato un placet da Fca.

È una politica talmente assente che i risultati li devono andare a cercare gli uomini delle imprese. Tutti. Dalla dimensione più grande a quella più piccola. A portare risultati si stanno impegnando da Confindustria con Maurizio Stirpe ad Unindustria con Giovanni Turriziani fino alla piccola ma attiva Confimprese con Guido D’Amico. Tengono i fari spenti, viaggiano nella notte senza farsi notare. Si fermano solo per fare benzina. Alla fine arrivano sempre al tavolo che conta.

Guido D’Amico a Coffee Break su La7

Ad esempio. Guido D’Amico l’altro giorno ha partecipato alla riunione finale della Commissione nazionale per la sburocratizzazione dei procedimenti in materia ambientale. Un parlatoio? Per niente. Tra gli argomenti trattati dalla commissione c’è stato il ripristino del rilascio delle autorizzazioni per il recupero dei rifiuti “caso per caso”, la certezza dei tempi di rilascio o rinnovo delle autorizzazioni, il coordinamento dei controlli, le comunicazioni ambientali, l’interpello ambientale, le semplificazioni.

È ossigeno puro per le industrie della provincia di Frosinone: tanto per fare una citazione, Giovanni Turriziani sta lavorando da mesi per il “caso per caso“, significa che se la mia industria non rientra in una definizione della legge non significa che ne sia fuori; ma vediamo, caso per caso, che produzione è ed a cosa è assimilabile. Perché potrebbe esserci un vuoto nel testo della norma.

Non siamo andati a quel tavolo solo per piazzare una bandierina e farci un selfie. Il ministero dell’Ambiente ha inviato a Guido D’Amico una lettera personale, per ringraziarlo “a causa del prezioso contributo e la collaborazione costruttiva assicurata durante i lavori della commissione di studi per la sburocratizzazione dei procedimenti in materia ambientale”. 

Il presidente di Unindustria Frosinone Giovanni Turriziani

La politica ne parla in ordine sparso e a macchia di leopardo, senza fare squadra e soprattutto senza riuscire ad arrivare a chi conta davvero. Quando il presidente della Provincia Antonio Pompeo ha tentato di coinvolgere i parlamentari del territorio per indicare alcuni punti da inserire nell’agenda, nemmeno si sono presentati.

Tomo tomo, con il suo dialogo aperto con la Lega, Guido D’Amico, presidente nazionale di ConfimpreseItalia, s’è ritrovato ai tavoli con Giuseppe Conte, Sergio Costa e via di questo passo. Giovanni Turriziani e Davide Papa (Unindustria Cassino Gaeta) avevano a quel tavolo il loro delegato di Confindustria ed erano rappresentati.

Senza considerare Maurizio Stirpe, vicepresidente nazionale di Confindustria. Numero due di un certo Vincenzo Boccia. Stirpe è in grado di portare qualunque tipo di argomento a uno qualsiasi dei cosiddetti tavoli nazionali. Ma non risulta che ci sia mai stato un tentativo di fare sintesi tra l’azione politica dei ‘politici eletti’ e quella di chi fa rappresentanza a livello associativo e per questo siede a tavoli ai quali la politica nemmeno riesce ad arrivare.

Pietro Zola con Davide Papa e Filippo Tortoriello

Altro esempio. Lo studio finanziato da Unindustria e voluto con convinzione da Giovanni Turriziani che ha dimostrato come sia possibile la realizzazione del Grande Capoluogo: un’alleanza tra le città intorno a Frosinone, capace di raggiungere i centomila abitanti e quindi intrcettate i grandi finanziamenti Ue, gestendo in maniera associata i servizi ma mantenendo ciascuno la propria individualità.

Non si tratta di un inutile monumento alla megalomania di un’associazione o di una città: ma di un modello replicabile, a Cassino come a Sora, se ci fosse una politica con la capacità di copiare le cose che non è in grado di pensare.

Nicola Zingaretti © Imagoeconomica

In Ciociaria le priorità sono tante. Ci sono quelle ambientali: Valle del Sacco, puzza terrificante a Ceccano, Patrica e Supino. C’è il tema degli insediamenti per il trattamento dei rifiuti quando il resto dell’Europa li ha sostituiti con impianti per la Green Economy. Come pure il rilancio delle aree industriali e tutto il resto. Oggi c’è un governo giallorosso nel quale il Pd di Nicola Zingaretti conta non poco. E il numero uno di Pensare Democratico Francesco De Angelis ha una capacità di dialogo non secondaria.

Ma ognuno va avanti per proprio conto. Il più delle volte limitandosi a disegnare i soliti “tavoli”. Attorno ai quali non si raggiunge mai un risultato. L’assenza di una strategia vera sta affondando il territorio.