Rivoluzione Lega: Fagiolo via, Campioni dentro

La Lega si sta riorganizzando sul territorio puntando soprattutto sugli ex democristiani che stavano in Forza Italia. Mimmo Fagiolo non ci sta. Scontro con il coordinatore Zicchieri. Che gli indica la porta. Va nel Misto. Nel pomeriggio entra Campioni. Via al processo di radicamento. Resta da vedere se le nuove radici attecchiranno

Francesco Zicchieri ha deciso. Non ci saranno nomine formali all’interno della Lega provinciale. Tranne la sua, di commissario. Per il resto ognuno dovrà fare la propria parte, cercando di arruolare più amministratori possibili. Ma la logica resterà quella che Zicchieri ha messo in atto dal primo momento che è arrivato in Ciociaria: “divide et impera”.

L’ordine del Capitano Matteo Salvini è stato perentorio: occorre aumentare le preferenze sul territorio ciociaro, dove il voto di opinione (tutto del Capitano) non può bastare più.

Il Carroccio punta al centro. A quell’elettorato moderato che in Italia fa sempre la differenza. L’epoca della protesta rivolta allapancia della genete ora deve fare posto all’epoca della proposta rivolta al portafogli dell’elettore: che teme per i suoi risparmi, il suo stipendio, sconvolto nelle sue certezze dal Covid.

Si spiega così l’operazione che sta portando nel Partito figure come Pasquale Ciacciarelli e Danilo Magliocchetti. È quel radicamento storico, quel consenso solidificato, che sui territori alla Lega mancava. (leggi qui Lega, prima o poi il duello per la segreteria sarà tra Ottaviani e Ciacciarelli. E arbitrerà Zicchieri).

MIMMO FAGIOLO. FOTO: © ROBERTO VETTESE, TELEUNIVERSO

Il cambio di rotta ha determinato qualche scossone. Come l’uscita annunciata questa mattina da Mimmo Fagiolo, capogruppo leghista in Consiglio Comunale a Frosinone e già vice coordinatore provinciale. Ha lasciato la Lega ed è passato al Gruppo Misto. Una decisione che sarebbe maturata dopo un confronto a muso duro con Francesco Zicchieri. Al quale Fagiolo, esponente dell’ala leghista più bossiana e di piazza, avrebbe contestato il cambio di rotta. Il coordinatore del Lazio gli ha ricordato che la Lega è una sola: Fagiolo ha imboccato la porta. La Lega di oggi non è più quella di Fagiolo.

Sulla nuova strada, il Carroccio trova subito Andrea Campioni, consigliere comunale e Provinciale di Frosinone. Nel pomeriggio annuncia la sua adesione.

Nei giorni scorsi sono arrivate alcune adesioni eccellenti: i sindaci Riccardo Frattaroli (Settefrati) e Franco Moscone (Casalvieri), il consigliere comunale di Frosinone Danilo Magliocchetti. Ne seguiranno altri.

L’assenza di radicamento della Lega sta tutto qui: i sindaci vengono da fuori. Ed in consiglio provinciale la Lega è rappresentata da 2 consiglieri di Frosinone che fanno riferimento a due liste civiche: Igino Guglielmi (Polo Civico) e Andrea Campioni (Lista Ottaviani fino ad oggi pomeriggio poi l’adesione al Carroccio). Perché alle provinciali la Lega non riuscì neppure a completare la lista e non c’erano candidati di bandiera.

SALVINI CON MAGLIOCCHETTI E CIACCIARELLI

Il nuovo corso imboccato da Francesco Zicchieri dovrebbe mettere fine ad un trend che ha visto il Partito cambiare i responsabili provinciali con la stessa facilità con cui Brad Pitt cambia un vestito: Kristalia Rachele Papaevangeliu, Fabio Forte, Carmelo Palombo, Francesca Gerardi. Un valzer continuo.

Quello in corso è in larga parte un processo di forzitalianizzazione del Carroccio. (leggi qui Ora chiamatela Forza Lega: è arrivato pure Magliocchetti).

La spina dorsale leghista ormai è quella di Forza Italia: il sindaco Nicola Ottaviani, il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli, il consigliere comunale di Frosinone Danilo Magliocchetti. E che dietro le quinte si sta muovendo (bene) Mario Abbruzzese, avversario “storico” di Francesco Zicchieri fino ad un anno fa.

L’onorevole Francesca Gerardi

Ora si tratta di capire quale peso specifico porterà questa svolta. Il Carroccio ha la necessità di muoversi nell’ambito dell’alleanza di centrodestra, cercando anche di non arrivare sempre a sistematiche rotture con gli alleati.

Frattaroli e Moscone sono sindaci che avrebbero vinto nel loro Comune anche con una lista di “scapoli e ammogliati”. Sono forti loro. Come forte di suo è Nicola Ottaviani. La loro adesione potrebbe essere l’avvio di un radicamento sul territorio. Ma non sempre, nei trapianti, le radici attecchiscono.