Il sindaco Caligiore ha firmato il rimpasto in giunta. Tutto come previsto. Frizioni e scintille comprese.
Il sindaco Roberto Caligiore ha firmato i decreti di nomina degli assessori comunali di Ceccano. Aveva azzerato la Giunta cinque giorni fa, all’indomani della Processione del Venerdì Santo. Il tutto quasi tre settimane dopo la defenestrazione del delegato leghista alla Cultura Stefano Gizzi per le sue posizioni filo-putiniane. Ieri Caligiore ha voluto dire la sua verità: niente dissidi politici, soltanto una pausa di riflessione. (Leggi qui La Giunta risorgerà. Ma non è stata messa in croce).
Gli assessori rimasti, Caligiore li ha fatti fuori tutti e rimessi al loro posto con le stesse deleghe. Sono la vicesindaco Federica Aceto (Servizi sociali) e i colleghi di giunta Ginevra Bianchini (Urbanistica), Riccardo Del Brocco (Ambiente) e Mario Sodani (Pubblica istruzione). Il successore di Gizzi, ma conservando le deleghe ai Lavori pubblici e Project Financing, è Angelo Macciomei. Sinora consigliere delegato in materia, ha già presentato il programma delle opere pubbliche in occasione della recente seduta incentrata sul bilancio.
Ha votato in Consiglio, si è dimesso, è stato nominato assessore e lascerà lo scranno consiliare al primo dei non eletti Alessio Patriarca: coordinatore della Lega Giovani Ceccano, nonché curatore degli ultimi allestimenti del Castello dei Conti. Spalla a spalla col mentore Gizzi, da cui erediterà la delega alla Cultura. (Leggi qui Aspettando il nuovo assessore della Lega e poi qui Caligiore azzera la Giunta: «Nuovo slancio all’azione amministrativa»).
Macciomei diventa assessore
L’ormai assessore Macciomei ha calato il pokerissimo in Consiglio: realizzazione del Centro socioeducativo per minori nel quartiere popolare Di Vittorio, due milioni di euro; storico completamento del restauro del castello medievale, quasi 1.8 milioni; riqualificazione del centro storico, 950 mila euro; messa in sicurezza dell’ex scuola Borgo Berardi, 650 mila euro; manutenzione di strade e marciapiedi, i primi 150 mila euro del milione e mezzo da garantire nel prossimo triennio. Si tratta delle principali opere pubbliche. (Leggi qui Le due Città di Ceccano: una decolla e l’altra affonda).
Il Centro socioeducativo è stato finanziato in adesione al Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate. I fondi per Castello dei Conti, centro storico ed ex scuola dello Scalo sono quelli ottenuti in risposta al bando nazionale per la rigenerazione urbana.
L’attesa operazione asfalto, viste le pessime condizioni delle strade comunali, partirà grazie ai contributi straordinari garantiti anche quelli dal Ministero dell’Interno. Sono pur sempre i tempi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Fondi sportivi: Caligiore ci riprova
L’enorme pecca, però, è sinora rappresentata dai mancati finanziamenti per lo sport. L’ultima occasione persa si è registrata con il piano di ampliamento e completamento del polo sportivo di Passo del Cardinale.
L’errore è stato presentare anche questo progetto di rigenerazione, come gli altri tre, con la seguente finalità: miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale. Ci riproveranno con un’altra mission: stavolta puntando su manutenzione per il riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche.
Come precisato all’unisono dall’assessora Ginevra Bianchini e dal consigliere Diego Bruni, l’una delegata all’Urbanistica e l’altro allo Sport, «quel finanziamento non è stato preso perché quella non è una zona degradata». E le zone degradate erano privilegiate da quel bando. Anche per quello, nel caso, ma soprattutto per via di mancate integrazioni al progetto. Tanto da scatenare i Socialisti. (Leggi qui Socialisti e Caligiore 2 si sfidano nel polo ancora poco sportivo).
Staffetta Gizzi-Macciomei in Giunta
Al vulcanico Macciomei si riconosce la schiettezza. Lo aveva reso noto sin dall’insediamento del Caligiore 2, un anno e mezzo fa, che avrebbe consentito a Gizzi di portare a conclusione vari progetti culturali non realizzati con la prima Giunta Caligiore: che cadde un anno prima della scadenza naturale del mandato.
In realtà la staffetta in quota Lega avrebbe dovuto concretizzarsi sin dallo scorso mese di gennaio. C’erano ancora alcune questioni da risolvere e allora Macciomei ha concesso altro tempo a Gizzi. Almeno fino alla Zeta in solidarietà alla Russia: diventato prima caso nazionale, provocando la cacciata per putinismo, e poi internazionale. Vista l’intervista al primo canale tv russo, il rimbalzo dato dalla principale agenzia cinese, e poi i contatti da India, Azerbaigian e Bielorussia. Ma anche da Spagna e nazioni anglofone. (Leggi qui «Buongiorno Mosca, sono Stefano Gizzi e sto con Vladimir Putin»).
Manuale Cencelli
Macciomei, come insegna l’appendice al Manuale Cencelli, l’assessorato se l’è conquistato sul campo. Con i suoi 436 voti è stato il quarto più votato di tutti alle Elezioni comunali 2020: dopo Miss & Mister Preferenze, il vicesindaco Federica Aceto (FdI, 535) e il consigliere di opposizione Andrea Querqui (Cives, 443), e il delegato al Commercio Alessandro Savoni (FdI, 439).
La lista della Lega, portando anche all’elezione di Pasquale Bronzi (311), ha ottenuto complessivamente 1.290 voti (9.6%): terza dopo la civica Caligiore Sindaco (12.7%) e FdI (11.6%). Dato il suo peso politico, ha ottenuto un sostanzioso pacchetto tripartito: per l’assessorato part-time di Gizzi Cultura, Beni Culturali, Biblioteca e Rapporti con il Consiglio comunale; a Macciomei Lavori pubblici e Project Financing, e a Bronzi il Turismo. Lo stesso Bronzi è anche presidente della Commissione consiliare permanente in materia di Urbanistica e politiche del territorio. Ora gli è stata anche affidata la delega ai Servizi bibliotecari. I Rapporti con il Consiglio, per ora, sono stati congelati.
Macciomei: «Rinunciato ad assessorato per 18 mesi»
Gizzi ce l’ha con la Lega Ceccano: Macciomei, Bronzi e il coordinatore cittadino Vincenzo Parisi. Perché, ritenendo di essere «una vittima di reato di opinione». Avrebbe voluto essere difeso dai suoi alleati. Per lo stesso motivo vede «anche Caligiore ormai lanciato sulle praterie del pensiero unico».
Dopo la defenestrazione operata direttamente da Claudio Durigon, coordinatore regionale della Lega, il gruppo consiliare è invece andato a protocollare la preannunciata richiesta di avvicendamento in Giunta. Al sindaco Caligiore, che non lo avrebbe altrimenti estromesso, non è rimasto che attendere l’exit strategy del Carroccio e firmare il decreto di revoca. Dopo un anno e mezzo, anticipando quanto sarebbe comunque accaduto, è diventato assessore Macciomei.
«Con Stefano Gizzi avevamo un accordo firmato e valido fino allo scorso gennaio – dichiara ora, chiamato in causa, il neo assessore della Lega -. Poi ne abbiamo discusso, perché implicava anche l’ingresso di Alessio Patriarca in Consiglio comunale. Non entro in merito a quello che ha fatto, una questione personale di cui deve rispondere soltanto lui».
A domanda, infine, risponde: «Una buona parola per Gizzi? Ha sempre agito per il bene della città, una persona valida e competente. Rispetto alla prima Giunta Caligiore ha rinunciato al bilancio per concentrarsi sulle deleghe a cultura, beni culturali e biblioteca. Lascia una grande eredità a Patriarca, che è in grado di portare avanti progetti in corso e futuri. La mia fiducia nelle doti di Gizzi è dimostrata dal fatto di aver rinunciato per un anno e mezzo all’assessorato a suo favore».
La prima uscita pubblica di Macciomei nelle vesti di assessore avverrà nel tardo pomeriggio di oggi, alle 18: in occasione dell’evento “Pnrr: sviluppo e transizione ecologica”, promosso dal consigliere regionale della Lega Pasquale Ciacciarelli presso il Castello dei Conti di Ceccano.