La carica degli uscenti che chiude tutti gli spazi

Tramontato il proporzionale, si va verso una conferma del Rosatellum. Dalla Lega a Fratelli d’Italia, passando per i Cinque Stelle: difficilissimo scalzare i parlamentari in carica. Mentre in Forza Italia Antonio Tajani vuole cambiare la musica.

L’aria che tira in Parlamento è quella della conferma del Rosatellum come sistema elettorale. Il proporzionale, che pure per un lungo periodo, sembrava essere diventato l’obiettivo possibile, è tramontato. Inoltre è passato quasi un anno dal referendum costituzionale che ha tagliato 345 seggi parlamentari. Si disse che in poche settimane ci sarebbe stata una nuova legge. Invece…

Avanti non c’è posto

Zicchieri e Salvini

Ma con 345 seggi in meno sarà più difficile trovare posti eleggibili. In provincia di Frosinone, per esempio, difficile non ripartire dagli uscenti. Ovunque. Nella Lega Claudio Durigon e Francesco Zicchieri sono blindati. Con una variabile: Durigon dovrà decidere se mantenere il ruolo di sottosegretario, aspirare ad un posto da ministro in caso di vittoria del centrodestra, oppure puntare sulle Regionali come Governatore. Non sarà semplice per il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani ottenere una candidatura a a Camera e Senato. L’onorevole Francesca Gerardi ha visto tutto in anticipo ed è per questo che ha già deciso di concorrere alle regionali. Attenzione però: non in ticket con Pasquale Ciacciarelli, consigliere regionale uscente. (Leggi qui Candidature alla Regione Lazio. Tutte le strategie).

E proprio alle Regionali potrebbero guardare tutti quelli che non troveranno posto nelle liste per Montecitorio e Palazzo Madama. Il senatore Gianfranco Rufa venne eletto altrove, nel collegio di Viterbo. Si sta muovendo a livello nazionale per ottenere una seconda candidatura. Il ruolo di Commissario provinciale a Latina, gli equilibri che sta faticosamente cercando di costruire tanto nel capoluogo pontino quanto a Formia per le prossime Comunali saranno importanti per decidere se scommetere ancora su di lui o non.

Tanti fratelli e pochi spazi

Per Fratelli d’Italia l’uscente è il senatore Massimo Ruspandini, il quale avrà il problema di motivare tutto il Partito. Questo significa lavorare per una candidatura alle Regionali di Antonello Iannarilli e Alessia Savo. Altrimenti sarà complicato. E bisognerà essere chiari con Gianluca Quadrini: ha scoperto che un esponente del suo Partito sta spedendo carte che lo riguardano con l’intenzione di innescare un intervento della Procura, il senso di delusione è stato tanto che sta ormai sull’uscio di Forza Italia e all’ingresso di FdI. Bisognerà dirgli con chiarezza se per lui c’è posto alle prossime Regionali o non ci deve mettere la speranza.

Claudio Fazzone

Forza Italia proverà a ritagliarsi qualche spazio. Ma probabilmente sarà il coordinatore nazionale Antonio Tajani a prendere in mano la situazione, considerando che negli ultimi anni la Ciociaria (un tempo sua roccaforte) è senza rappresentanza sia in Parlamento che alla Regione Lazio. Tajani ha detto ai fedelissimi che occorre puntare su chi ha i voti, cercando di archiviare la stagione che vede protagonisti molti che non vincono un’elezione da tempo immemorabile e che non hanno voti neppure per essere eletti ad un condominio. Nella scelta sarà indispensabile raggiungere un punto di equilibrio con il senatore Claudio Fazzone che ha visto prima di tutti la necessità di guardare Frosinone e Latina nel loro insieme. Infatti, la possibilità di un collegio elettorale che veda insieme Cassino – Terracina – Fondi impone di ragionare al di fuori dei rigidi schemi provinciali.

Gerarchie ribaltate per gli uscenti

Nei Cinque Stelle le gerarchie sono ormai ribaltate. Ilaria Fontana, sottosegretario al ministero della transizione ecologica, avrà la prima scelta. Mentre Luca Frusone dovrà capire se il limite ai due mandati verrà rispettato oppure no. Enrica Segneri proverà ad ottenere la candidatura bis. Come Loreto Marcelli alla Regione, dove adesso è capogruppo.