Il 2022 di Anagni: come La Zattera della Medusa

Dalla A di Alleanze alla V di Peppe Viti passando per la B di biodigestore, la I di Inciucio o la L di Loppa. Com'è stato il 2022 di Anagni

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Un anno lungo e complesso, quello che sta per finire ad Anagni; in attesa di un 2023 che si preannuncia ancora più rovente, se non altro per la scadenza elettorale imminente.

Ed allora, come nelle migliori tradizioni, conviene fare il bilancio in maniera ordinata, prendendo come riferimento le lettere dell’alfabeto. Che in alcuni casi, si avverte, dovranno ospitare più di una voce per dare spazio a tutti quelli che meritano.

A come Alleanze e Assenze

Alessandro Cardinali

A come Alleanze: quelle che si sono create negli ultimi mesi; e che sono sul punto di essere ratificate in vista della campagna elettorale in partenza. Come quella del Campo Largo, che va dal centrosinistra all’ex vicepresidente della Provincia Alessandro Cardinali che viene da Fratelli d’Italia, passando per un’ampia esposizione di liste civiche. Con l’obiettivo di soffiare la sedia a Daniele Natalia. Che si ripresenterà alle elezioni con uno schieramento di centrodestra. Rintuzzato però anche da un altro schieramento conservatore: quello che farà riferimento all’ex sindaco Franco Fiorito. Da non dimenticare anche la coalizione di Libera Anagni che potrebbe dire la sua.

Ma la A ad Anagni è stata anche quella delle Assenze: quella di diversi consiglieri di maggioranza che soprattutto negli ultimi mesi (Magno D’Angeli, Danilo Tuffi, Pierino Naretti) hanno fatto mancare loro voce e la voce la loro presenza per rimarcare la loro critica nei confronti di Natalia.

B come Biodigestore e Bassetta

Domenico Beccidelli con Fausto Bassetta

La B non può che essere, ad Anagni, quella del Biodigestore: un tema che ha monopolizzato praticamente l’ultimo anno e mezzo del dibattito politico locale. Dibattuto conclusosi ad agosto con la conferenza dei servizi regionale che ha dato il via libera al progetto, anche se maggioranza ed opposizioni hanno annunciato ricorso. La sensazione è che però in questo caso la corsa sia soprattutto ad utilizzare il tema in campagna elettorale.

B anche come Bassetta: dopo tanto tempo si è tornato a parlare in città del colonnello che fu protagonista, come sindaco, di una breve stagione felice del centrosinistra, prima del tracollo del “Mercato delle vacche”. Lo si è riscoperto qualche mese fa, ufficialmente come docente formatore all’interno della scuola politica di Libera Anagni: ma le voci sono subito ripartite.

C da Campo largo a Catalent

La Catalent

Molto nutrito il campo della C; a partire dal Campo Largo (o civico); la vera novità degli ultimi mesi. Che, per restare nella stessa consonante, vede anche la presenza di Alessandro Cardinali, vicepresidente dell’ amministrazione provinciale targata Pompeo, consigliere di opposizione ad Anagni; ma soprattutto “nemico” del sindaco Daniele Natalia, dal quale si è staccato in maniera molto polemica. Ed infatti non sono pochi quelli che, proprio in questi giorni, giurano sulla possibilità di arrivare, proprio con l’imprimatur di Alessandro, ad uno scioglimento anticipato della maggioranza Natalia.

C sta anche per Catalent: forse il caso più simbolico dell’anno per quanto riguarda il tema del lavoro in zona. Un’azienda che decide a un certo punto di stoppare un progetto da 100 milioni di euro capace di generare prospettive sul lungo termine e di andarsene armi e bagagli in Inghilterra, addossando la responsabilità alle lungaggini burocratiche che penalizzano l’imprenditoria. Una dimostrazione, secondo molti, di come, nella provincia di Frosinone e non solo, la burocrazia è un problema.

A proposito di lentezza, c’è anche la Calzatora: una frana che dal 2021 è lì come un monito per rappresentare il divario tra i progetti e gli annunci dell’amministrazione Natalia e le effettive realizzazioni. Con decine di famiglie che protestano per essere state estromesse dalla vita del paese. Gli ultimi annunci parlano di un possibile inaugurazione entro il prossimo aprile; vedremo se si tratterà di uno scherzo.

D come De Luca e D’Ercole

Giuseppe De Luca (Foto © AG IchnusaPapers)

Nutrito anche il campo della D. A partire dall’ avvocato Giuseppe De Luca, ex assessore al Bilancio, protagonista qualche mese fa di un clamoroso passo indietro motivato con il fatto che non c’erano rapporti con il resto della sua coalizione. Tra l’altro, il passo indietro di De Luca ha originato un vero e proprio tourbillon, con la poltrona di assessore che è andata per poche settimane a Serenella Poggi, che ha avuto appena il tempo di sedersi sulla sedia prima di essere messa da parte dallo stesso sindaco.

E che ci sia maretta all’interno della maggioranza è dimostrato anche dalla rumorosa intervista rilasciata a suo tempo dal vice sindaco Vittorio D’Ercole; che ha sostanzialmente accusato la sua amministrazione di immobilità per quanto riguarda le opere pubbliche.

Da Ex Winchester a Generale Rosatella

La E non può che essere quella del bivio della  Ex Winchester: anche questo caso forse uno dei punti più simbolici ad Anagni: un incrocio della morte teatro di tanti incidenti, per il quale da anni si parla di opere di messa in sicurezza e di rotatoria, che però però ad oggi non sono ancora state realizzate. Qualche giorno fa è iniziato l’iter per la gara d’appalto. Vedremo se ci sarà un altro nastro da tagliare entro la prossima scadenza elettorale.

Franco Fiorito

La F non può che essere quella di Franco Fiorito: l’ex sindaco e consigliere regionale è tornato negli ultimi mesi alla ribalta come ispiratore di un movimento di centro-destra alternativo a Natalia. Che potrebbe presentarsi alle urne con lo stesso Fiorito (che nega) o con la figura di Giuseppe De Luca (molto più probabile).

G come Generale Rosatella: il fedelissimo di Natalia ha da tempo rotto gli indugi, criticandolo a spada tratta, ed arrivando addirittura a  presenziare alle riunioni con il Campo Largo.

H come H2O: è infatti proprio l’acqua uno dei problemi che, ancora una volta in tema di opere pubbliche, fanno discutere ad Anagni. La città da anni soffre per le continue interruzioni del servizio: il sindaco ha più volte annunciato di voler partire lancia in resta contro i gestori del servizio. Ma ancora oggi le numerose interruzioni, soprattutto nei quartieri periferici, sottolineano la distanza tra gli annunci e la dura realtà.

Da Inciucio al Muro di Finocchieto

Lorenzo Loppa (Foto © Filippo Rondinara)

I come Inciucio: quello che in più di una circostanza è sembrato essere abbastanza evidente all’interno del consiglio comunale. In alcune circostanze, come per esempio nell’ultimo consiglio, alcuni come la democrat Sandra Tagliaboschi, hanno palesato un atteggiamento piuttosto morbido nei confronti dell’ amministrazione di centrodestra targata Natalia.

L come LiberAnagni: al momento l’unica coalizione ufficialmente costituitasi, con la presenza del referente politico (se lo chiamate  candidato a sindaco si arrabbia) Luca Santovincenzo. Che manifesta la volontà di raccogliere i voti dei più arrabbiati a sinistra e sul piano dell’ambientalismo civico.

Ma la L è anche quella di Lorenzo Loppa; il vescovo che proprio qualche giorno fa ha annunciato la fine della propria stagione ad Anagni: una permanenza durata 20 anni, che si è sempre qualificata come un riferimento forte sia sul piano religioso che su quello civile e politico, senza mai aver paura di entrare in temi complessi come ad esempio quello della gestione ambientale.

La M è quella del Muro della Scuola di Finocchieto: anche in questo caso una vicenda che ha fatto discutere soprattutto nell’ultimo anno. Due scuole  che si contendono delle aule in comune: una guerra fatta di ricorsi e di carte bollate; che a suo tempo ha visto un atteggiamento non risolutivo da parte del sindaco Bassetta; ma che anche oggi il sindaco Natalia non riesce a risolvere.

Da Naretti a Poggi

Serenella Poggi e Pierino Naretti (Foto: Ettore Cesaritti)

N come Naretti: ovvero Pierino: il primo consigliere ribelle di questa amministrazione: che è diventato, dopo il ritiro delle deleghe da parte del sindaco, una spina nel fianco, arrivando a presenziare alle conferenze stampa degli oppositori, prima di diventare indipendente e poi esponente dell’opposizione.  

O come Ospedale, anzi ex. Anche in questo caso, un macigno sulla strada per la riconferma del sindaco Natalia. Che, come tutti ricorderanno, ha impostato (e vinto) la sua campagna elettorale del 2018 promettendo di mettere la regione a ferro e fuoco per far ritornare la sanità ad Anagni. Ad oggi questo progetto (come altri) è rimasto sulla carta.

Nutrita la sezione dedicata alla P. A partire da Poggi Serenella, assessore al bilancio per poche settimane e simbolo di una stagione piuttosto complicata della politica Anagnina. Ma P sta anche per Pro Loco:  il teatro di una delle battaglie più politiche degli ultimi mesi, con la cacciata del presidente Franco Stazi, ufficialmente per difetto di competenza e capacità: di fatto, secondo più di qualcuno, per mettere la Pro loco stessa sotto il controllo della maggioranza in vista delle prossime elezioni.

P anche come Partito Democratico (e come il suo segretario Egidio Proietti): un Partito almeno attualmente indeciso a tutto (cit. Flaiano): per cui, a pochi mesi dalle elezioni, nessuno sa ancora dove e con chi andranno i democratici anagnini.

Da Retarvi a Tagliaboschi

Sandra Tagliaboschi

Q come Quasi pronti ; ovvero, tutti gli schieramenti che, almeno ufficialmente dicono di essere preparati alla stagione elettorale; ma nessuno ha ancora, tranne forse LiberAnagni, le carte in regola per partire.

R sta per Retarvi Floriana. Figlia d’arte assessore per un paio d’anni, prima di essere fatta fuori in una faida che è costato il posto anche alla Poggi; una vera e propria (per rimanere in tema di consonanti) resa dei conti.

S come Sportivo. Cioè il Campo di calcio che proprio in questi giorni ha visto ultimato il manto erboso. Dopo cinque anni di annunci, rinvii, ricorsi  e polemiche, si dovrebbe arrivare all’inaugurazione, guarda caso  più o meno in corrispondenza delle prossime elezioni.

La T è quella di Tagliaboschi;  non solo il consigliere, ma tutta la famiglia che, da sempre, è un punto di riferimento importante (qualcuno dice ingombrante) della politica progressista di Anagni. T anche per Tuffi, Danilo Tuffi,  altro consigliere ribelle degli ultimi mesi all’interno della maggioranza; ed è anche quella di Tasca Valeriano, uno dei pochi all’interno del consiglio comunale a rappresentare ancora le istanze di una opposizione senza sconti. Per il quale in molti vedono un futuro Fiorito nel senso della collocazione nelle prossime elezioni.

Da Uanemammea a Peppe Viti

Peppe Viti (Foto: Ettore Cesaritti)

La U è indubbiamente quella di Uanemammea, la pagina Facebook più divertente di Anagni che negli ultimi mesi ha rappresentato una chiave di lettura importante, sul piano della satira e dell’analisi politica. Ma è anche quella dell’ Ufficio tecnico comunale, che tra ritardi, esitazioni e continui cambi di casacca nel corso degli ultimi mesi ha rappresentato bene i problemi di dell’amministrazione Natalia.

V sta in questo caso per Viti: ovvero Peppe Viti, assessore al Bilancio di storica nomina fioritiana, riciclato negli ultimi mesi come esponente come presidente del centro anziani; anche in questo caso, per molti, una manovra per orientare il consenso elettorale in vista delle prossime elezioni. O come Vecchi, o meglio Guglielmo Vecchi, esponente principale del dinamico duo di Idea Anagni del quale negli ultimi mesi molto si è parlato come di un possibile assessore al bilancio.

Conclusione del bilancio con una piccola licenza artistica. La Z in questo caso sta per Zattera. Quella del dipinto La Zattera della Medusa, di Theodore Géricault. Un capolavoro dell’800 francese. Il simbolo di un gruppo di persone allo sbando. Più o meno come la classe politica anagnina attuale.