Coalizione decimata, Ruggeri su un campo minato

Cambiamo e Lega Sora lavorano a un altro progetto fuori dal centrodestra perché “Ruggeri non buca lo schermo”. E scatenano le reazioni dei vertici regionali e provinciali che commissariano le strutture. Ma il gruppo di Caschera gioca d’anticipo e si autosospende. È partito il progetto alternativo che vedrebbe candidato sindaco Alberto La Rocca con il sostegno anche del Pd

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Il gioco consiste nel non lasciare le impronte digitali sull’operazione che sta portando ad uccidere la candidatura del dottor Giuseppe Ruggeri a sindaco di Sora per il centrodestra. A soffocarla sta provvedendo quella parte di Lega e Cambiamo che già nelle scorse ore aveva apertamente messo in discussione il candidato. Lo aveva fatto scrivendo ai vertici regionali: “Con Ruggeri si perde” (Leggi qui).

Le prossime ore sono quelle decisive. Lino Caschera e le sue centinaia di voti portati in dote alla Lega hanno già fatto le valigie. Lo stesso ha fatto Cambiamo. In quel che resta del centrodestra la parola d’ordine è andare avanti con il progetto e con Ruggeri. Il candidato sindaco non molla. Come invece anche alcuni dei suoi ancora sperano che faccia. Ma nessuno fa la prima mossa.

Nessuno vuole lasciare le impronte digitali, nessuno addossarsi una responsabilità politica che inevitabilmente avrà ripercussioni sulle alleanze provinciali e regionali. E ormai il tempo è veramente poco.

CAMBIAMO COMMISSARIATO

Diego Sardellitti

I dissidenti avevano lanciato il loro messaggio martedì sera, proprio dalle colonne di Alessioporcu.it. Era stato Lino Caschera (Lega) a lanciare un appello alla coalizione affinché “togliesse la testa sotto la sabbia” e prendesse una decisione per il bene dei cittadini sorani. A quel punto ci aveva aggiunto del suo Gianni Iacobelli (Cambiamo): aveva ribadito di stare nel centrodestra ma di non disdegnare una candidatura dell’imprenditore Alberto La Rocca.

Prima c’era stata una lettera riservata con cui Caschera e i suoi invitavano i vertici regionali della Lega a “venire a Sora per rendersi conto che il progetto con Ruggeri candidato sindaco è una sconfitta sicura”.

A distanza di poche ore il responsabile provinciale di Cambiamo Diego Sardellitti ha messo mano alla tastiera del pc. Ed ha scritto ai suoi delegati di Sora Mario Tuzj e Gianni Iacobelli. Oggetto della missiva: revoca mandato politico amministrative Sora.

Carissimi, dopo aver appreso con grande stupore dagli organi di stampa di alcune dichiarazioni dei responsabili di Cambiamo – Coraggio Italia ritengo opportuno revocare il mandato a voi conferito in data 14 giugno 2021…” perché “il nostro progetto politico entra a far parte in modo organico nel centrodestra unito, non ci sono equivoci su questa linea di condotta”.

E ricorda che “abbiamo sottoscritto a livello regionale a livello locale la candidatura a sindaco del dottor Giuseppe Ruggeri ma l’atteggiamento da te assunto nel comune di Sora sta pregiudicando l’immagine, il buon nome e l’affidabilità del nostro Partito. Pertanto, con decorrenza immediata revoco il mandato in oggetto e avoco al sottoscritto tutti gli adempimenti per la composizione della lista elezioni amministrative di Sora”.

Via le impronte digitali di Cambiamo – Coraggio Italia dal luogo del delitto. Restano quelle dei suoi uomini.

… E LA RISPOSTA DI IACOBELLI

Luca Di Stefano, Francesco Zicchieri e Gianni Iacobelli

Non si è fatta attendere la risposta di Gianni Iacobelli, recapitata tramite messaggio audio WhatsApp. Che recita così: “Diego, faresti bene a interessarti di quello che succede su ad Arpino. Ora ci incontriamo a Sora, non ti preoccupare, vieni in campagna elettorale che…” il resto è impronunciabile.

Ma anche con un messaggio su Facebook, sotto cui Iacobelli ha postato anche l’immagine della lettera: “Oggi per me sorano è una gran bella giornata. Essere sollevato dall’incarico da persone di Arpino e Cassino solo per non aver voluto svendere la mia città, mi riempie di orgoglio. Viva Sora, viva i sorani. E se qualcuno ha da obiettare sulla mia posizione, venga in pubblica piazza per un confronto…”.

Segue una frase in dialetto: “Mo’ pur da Arpino uenn a dettà legge”.

PER FDI LA COLPA È DI ABBRUZZESE

Mario Abbruzzese

Nelle file di Fratelli d’Italia non hanno dubbi: per loro il mandante politico di tutta l’operazione ha un nome ed un cognome. Non ci sono le impronte digitali. Ma per FdI il delitto della candidatura unitaria di Giuseppe Ruggeri lo ha progettato Mario Abbruzzese. Il movente? Con un sindaco ‘neutro’ come Roberto De Donatis sia Fratelli d’Italia che Lega e Cambiamo hanno avuto i loro spazi ed i loro margini di manovra amministrativa. Con l’elezione di un sindaco FdI come Giuseppe Ruggeri è chiaro che gli spazi per Lino Caschera ed i suoi si ridurrebbero all’osso. È per questo che la Lega non voleva il candidato unitario ma chiedeva al primo turno la conta tra un candidato FdI ed uno della Lega per convergere poi al ballottaggio.

Non hanno dubbi tra le file di FdI. Al punto che da Frosinone è partita una telefonata di fuoco al numero del Presidente Regionale FdI Paolo Trancassini. Il quale a composto il numero del candidato sindaco di Roma Enrico Michetti dicendogli che FdI non vuole più vedere in giro Mario Abbruzzese (che è tra i suoi collaboratori). Pare sia arrivato a minacciare il boicottaggio delle iniziative in cui dovessero incontrare l’ex presidente del Consiglio Regionale del Lazio. Il senso suona più o meno così: “se Cambiamo rompe l’accordo su Sora tu devi allontanare Abbruzzese dal tuo staff”.

A strettissimo giro è arrivata una dichiarazione di Mario Abbruzzese: “Cambiamo conferma il suo impegno alle Comunali di Sora con il centrodestra ed il suo candidato Giuseppe Ruggeri”. Poi è arrivata la lettera di Sardellitti.

La scena del crimine è sempre più pulita.

IL DIRETTIVO DELLA LEGA SI AUTOSOSPENDE

Lino Caschera

Passano le ore e comincia a circolare la voce secondo cui anche i vertici provinciali della Lega sono pronti a commissariare i vertici di Sora. Il commissario sarà il coordinatore provinciale Nicola Ottaviani. La prospettiva è quella di presentare una lista con il simbolo del Partito per mantenere fede all’impegno preso con il centrodestra. Del resto, il dottor Ruggeri continua a dire di voler andare avanti. La realtà dei fatti, tuttavia, è che all’interno della coalizione sono sempre in meno a volerlo.

Sono le 17:35 e 12 secondi di mercoledì 18 agosto. Dalla sede operativa di Lino Caschera parte una mail: “Viste le incongruenze e inadeguatezze esternate già nella missiva riservata del 16/08/2021 in riferimento al progetto di centrodestra per le prossime elezioni amministrative che vede candidato a sindaco il dottor Giuseppe Ruggeri, Il Gruppo Lega Sora si autosospende come direttivo cittadino, poiché mai ascoltati dal Partito. Il quale ha dato più importanza alle istanze di altri Partiti e loro registi, consapevoli delle nostre valide ragioni. Restiamo a disposizione per qualsiasi chiarimento”.  Firmato: “Il direttivo”. Segue firma autografa del coordinatore cittadino Porretta Filippo.

Già in passato Caschera e i suoi si erano espressi chiaramente contro la candidatura di Ruggeri, salvo poi subire imposizioni dall’alto (leggi qui Svolta di Durigon: a Sora candidato unico).

IL MESSAGGIO SUL GRUPPO WHATSAPP

Filippo Porretta

Occorre però tornare indietro di cinque minuti, alle 17:30. E andare sul gruppo WhatsApp denominato Coalizione Centrodestra Tavolo Politico, in pratica è il gruppo in cui comunicato tutti i vertici politici sorani del centrodestra, compreso il candidato sindaco Giuseppe Ruggeri.

Si legge Gianni Iacobelli ha abbandonato”. A seguire si legge Lino Caschera ha abbandonato. Alle 17:31 si legge: “Addio balordi”. Un istante dopo compare il messaggio Filippo Porretta ha abbandonato e a seguire Veronica Di Ruscio ha abbandonato. Chi abbia scritto “Addio balordi” non è dato sapere.

Poi silenzio assoluto. E non solo sul gruppo. Forza Italia e Fratelli d’Italia tacciono. Stanno studiando le prossime mosse. Giovedì mattina si riuniscono di nuovo. Sono ore concitate.

Mercoledì mattina si sono incontrati con il gruppo Si Può Fare di Mario Cioffi che però deve parlare anche con gli altri. Non è escluso che faccia parte del nuovo progetto, tanto desiderato. Quello stile governo nazionale. Che va avanti con il candidato sindaco l’imprenditore Alberto La Rocca (leggi qui Ruggeri messo all’angolo dai suoi. L’altro fronte punta su La Rocca).

FROSINONE RISPONDE

Lino Caschera, Nicola Ottaviani, Pasquale Ciacciarelli

Alle 17:57 e 58 secondi arriva la risposta dai vertici della Lega. Sora è commissariata e il commissario è direttamente il coordinatore provinciale Nicola Ottaviani.

A seguito dei noti fatti, verificatisi a Sora negli ultimi giorni […] si comunica, con efficacia immediata, l’avvenuto commissariamento del Partito di Sora. Non appare, invero, sostenibile l’iniziativa di quanti, dopo aver autonomamente deliberato una specifica candidatura a sindaco e sottoscritto un accordo di coalizione, ratificato dal Partito a livello provinciale e regionale, decidano di porre in essere atti e comportamenti confliggenti con le decisioni assunte, oltre che con l’unità e la coesione della coalizione di centrodestra, nell’interesse della città […]. L’incarico di commissario viene assunto, temporaneamente, dalla figura istituzionale del coordinatore provinciale”.

In pratica, Nicola Ottaviani sconfessa Lino Caschera. È l’unica cosa che può fare. Anche perché Caschera non risponde a lui ma a Pasquale Ciacciarelli. Che è il n°2 nella gerarchia organizzativa leghista in provincia e non è propriamente in sintonia con il Coordinatore già dai tempi in cui entrambi militavano in Forza Italia. Ma in questo caso sta con lui e dice: “Il valore del centrodestra unito è inviolabile. Dobbiamo assolutamente mantenere fede agli impegni presi a livello regionale con gli altri Partiti”.

La Lega ora farà una lista. Senza gli uomini di Caschera. Soprattutto senza i suoi voti. Il che, bisogna vedere se andrà a genio a Fratelli d’Italia. Perché così il patto è solo di facciata. E nemmeno le impronte digitali di Ottaviani e di Ciacciarelli sono sul luogo del crimine.

IL PROGETTO LA ROCCA

Alberto La Rocca (Foto: IchnusaPapers)

Il progetto è concreto, ci stanno lavorando da settimane. Si tratta di una coalizione che punta a candidare a sindaco l’imprenditore Alberto La Rocca. Ed a mettere all’angolo in un colpo solo gli altri candidati temibili, se non addirittura a sfoltire un po’ la concorrenza.

Oltre ai gruppi che fanno capo a Gianni Iacobelli e Lino Caschera (a prescindere dai simboli di Cambiamo e Lega) ci sono dentro altre liste. Si sussurra anche di un dialogo avviato con il Partito Democratico. Il commissario della sezone Pd di Sora Adamo Pantano avrebbe avuto uno scambio di opinioni con Lino Caschera: per lui la pista sarebbe anche percorribile ma serve una copertura politica. Che nelle prossime ore verrà chiesta al Segretario provinciale Luca Fantini ed al Regionale Bruno Astorrre.

A quel punto ritirerebbe la candidatura a sindaco la dottoressa Maria Paola Gemmiti.

Il progetto La Rocca potrebbe portare dentro anche il gruppo Tersigni-Di Pucchio con l’ex sindaco che metterebbe in campo un’altra lista, candidando il figlio. Tutte ipotesi che però creerebbero un effetto domino.

Un centrodestra indebolito porterebbe in quella direzione anche Forza Italia costringendo di fatto anche il dottor Ruggeri a rifare i conti e Fratelli d’Italia a cercare altri accordi oppure a correre da soli per contarsi. E magari scoprire che i sondaggi e le Comunali sono due cose differenti. Lo stesso Insieme Si Può del consigliere Augusto Vinciguerra dovrebbe rivedere la propria strategia.   

Una cosa è certa: fra meno di 15 giorni si presentano le liste e chi nel centrodestra pensava che un comunicato stampa e una foto di gruppo avrebbero risolto tutto già un mese fa, si era sbagliato di grosso.

È evidente che le coalizioni funzionano quando nascono dal basso. Non invece quando vengono imposte dall’alto.