Il filo tra il risultato del 2018 ed i sottosegretari del 2021

Ilaria Fontana (Cinque Stelle) riporta la Ciociaria al Governo dopo 20 anni (la nomina di Gian Franco Schietroma negli esecutivi Amato e D’Alema). La Lega piazza ancora Claudio Durigon nei posti che contano. Questo perché tre anni fa trionfarono pentastellati e leghisti, anche dalle nostre parti. Pd e Forza Italia a bocca asciutta per gli errori commessi in questo territorio. Ma hanno riflettuto in tre anni?

Alla fine torna e pesa il risultato elettorale del 4 marzo 2018. A dimostrazione che l’impianto della Repubblica parlamentare regge in Italia, nonostante i ripetuti tentativi di cambiare l’anima della nostra Costituzione.

Le nomine dei sottosegretari di ieri richiamano quel risultato, anche in provincia di Frosinone. (Leggi qui l trionfo di Ilaria: al Governo con Durigon).

Il risultato del 2018

Luca Frusone Ilaria Fontana Enrica Segneri. (Foto: Giornalisti Indipendenti)

Tre anni fa anche da queste parti il Movimento Cinque Stelle ebbe un risultato eccezionale. Con tre deputati eletti, Due dei quali, Luca Frusone ed Enrica Segneri, nel collegio proporzionale Frosinone-Latina. Mentre Ilaria Fontana vinse lo scontro diretto nel maggioritario, nel collegio della Camera di Cassino, allora feudo elettorale e politico di Mario Abbruzzese, plenipotenziario di Antonio Tajani in Forza Italia.

La Fontana si è mossa bene all’interno dei Cinque Stelle, è stata un autentico martello sul tema dell’ambiente. Ha acquisito un ruolo di riferimento sotto il profilo tecnico: competente al punto di essere chiamata a Palazzo Chigi durante il confronto del M5S con Mario Draghi per spiegargli cosa intendessero nella sostanza con il ministero della Transizione Ecologica richiesto per dargli il loro appoggio.

Sotto il profilo politico ha giocato la sua partita, entrando in piena sintonia con Vito Crimi senza appiattirsi sulle posizioni di Luigi Di Maio. E alla fine ha raccolto i frutti andando a far parte della Governance del Ministero alla Transizione ecologica, quello che più grillino non si può. Era dal 2001, con Gian Franco Schietroma, che la provincia di Frosinone non esprimeva un sottosegretario. Venti anni dopo tocca alla giovanissima deputata dei Cinque Stelle.

Durigon con Salvini e Zicchieri

Complicato dire ora però se questa nomina comporterà anche un’operazione politica sul territorio. Nel senso di un maggiore radicamento dei Cinque Stelle sotto la guida politica di Ilaria Fontana. Bisognerà vedere la controffensiva all’interno del Partito di Luca Frusone ed Enrica Segneri.

Claudio Durigon è della provincia di Latina, ma nel 2014 venne eletto nel collegio proporzionale che riunisce l’intero Basso Lazio: Ciociaria e provincia pontina. Da queste parti è molto attivo e ricopre il ruolo di coordinatore regionale. (Leggi qui Top e Flop, i protagonisti del giorno: 25 febbraio 2021).

Chi si mangia le mani nel 2021

Le loro nomine sono il segnale che quel risultato elettorale pesa ancora tantissimo. Come è normale che sia. Allo stesso tempo Partito Democratico e Forza Italia devono mangiarsi le mani. I Democrat non riuscirono ad eleggere neppure un parlamentare: Francesco Scalia e Nazzareno Pilozzi mandati in esilio altrove, Francesco De Angelis collocato solo in terza posizione (non eleggibile) nel proporzionale, Maria Spilabotte mandata allo sbaraglio nel maggioritario del Senato.

Se il fattore territorio avesse pesato di più, oggi magari Francesco De Angelis o Francesco Scalia erano sottosegretari. Magari già dal Conte bis. Nel 2018 era ancora il Pd di Matteo Renzi. Con Nicola Zingaretti non sarebbe successo, ma c’è da dire che le divisioni all’interno del territorio ciociaro non sono state superate del tutto. Un elemento di riflessione.

I DUE FRANCESCO: DE ANGELIS E SCALIA

Quanto a Forza Italia, allora fu candidato soltanto Mario Abbruzzese nel maggioritario della Camera di Cassino. Fu sconfitto da Ilaria Fontana, forte del “vento” dei Cinque Stelle.

Una versione vuole che a contribuire fu una poderosa mano fornita a fari spenti da un’ala del Pd cassinate: consapevole che il voto al suo candidato a Montecitorio non sarebbe stato decisivo per l’elezione stabilì di spostare le preferenze su Ilaria Fontana determinando così il sorpasso su Mario Abbruzzese.

Poi l’uscita dal Partito, forse precipitosa. Ma anche in questo caso se avesse avuto più peso il fattore territorio, magari allo stesso Abbruzzese o ad altri sarebbe stato offerto il paracadute del proporzionale. E oggi questo territorio avrebbe un sottosegretario in più.

Ma in ogni caso le nomine dei sottosegretari hanno riproposto il risultato del 2018: trionfo di Cinque Stelle e Lega, delusione e harakiri di Pd e Forza Italia. Si è riflettuto abbastanza in tre anni? Non proprio.