I protagonisti del giorno. Top e Flop del 24 luglio 2020

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

NICOLA OTTAVIANI

Da presidente della Conferenza dei Sindaci ha chiesto alla Asl risposte rassicuranti sulle prestazioni sanitarie da recuperare in provincia a causa del Covid e sulla riorganizzazione della sanità per il dopo pandemia. A dimostrazione di aver rafforzato il suo ruolo in campo amministrativo sulle grandi tematiche del territorio.

Ma tutto questo è passato in secondo piano rispetto al fatto di aver partecipato da protagonista ad una cena che doveva rimanere segreta per preparare il passaggio ufficiale di Mario Abbruzzese al Carroccio.

Cerchiamo di ricapitolare: Ottaviani è uscito da Forza Italia entrando nella Lega dopo essere entrato in rotta di collisione proprio con Mario Abbruzzese che negli azzurri lasciava poco spazio al Nord della provincia. Adesso nella Lega sarà lui uno di quelli che dovrà decidere se e come Abbruzzese dovrà recitare un ruolo nel Carroccio.

È come se a Gianfranco Funi dessero la possibilità di decidere sulla permanenza o meno di Silvio berlusconi in Forza Italia.

Godimento tantrico.

NINO POLITO

Presidente di Federlazio dopo esserlo stato sei anni fa quando gli fu dato il compito di preparare l’associazione ad una vera e propria rivoluzione. Essere ancora lì da protagonista con un senso di responsabilità ed una motivazione fuori dal comune, dà la dimensione dell’uomo oltre che del professionista.

NINO POLITO

A Nino Polito si è aggrappata Federlazio in ognuno dei suoi momenti critici: quando il presidente Silvio Ferraguti lasciò il timone per intraprendere senza molto successo la via della politica; oppure quando Alessandro Casinelli lasciò Confidi Lazio per diventare presidente provinciale. Ora un altro momento di passaggio: la morte del presidente Emanuele Di Gennaro.

E Nino Polito ancora una volta si è fatto trovare pronto: con il suo patrimonio di esperienza, di professionalità, di calma e di versatilità visto che dirige sia un’azienda di legnami che un’impresa di telecomunicazioni.

Nel mondo moderno la coerenza e l’appartenenza ad un sistema associativo non rappresentano delle costanti. Nino Polito è un’eccezione che fa la differenza.

Meno male che a volte ritornano.

FLOP

MARIO ABBRUZZESE

Caro direttore, ho letto con sincero divertimento la sua ricostruzione di quella che è stata una semplice cena di amici. Le informazioni trapelate dal suo blog non rispecchiano quella che è la realtà politica. Il sottoscritto non ha mai aderito alla Lega. Ho sposato il progetto politico di “Cambiamo” guidato dal Governatore della Regione Liguaria, Toti. Queste fake news cedute in pasto all’opinione pubblica disorientano gli elettori ma sopratutto potrebbero creare imbarazzo all’interno degli amici della Lega senza alcun motivo”. (Leggi qui La cena segreta per il ritorno di Abbruzzese: a settembre nella Lega).

MARIO ABBRUZZESE E MATTEO SALVINI © IMAGOECONOMICA

A Mario Abbruzzese la faccia tosta non è mai mancata. In politica è necessaria. Anche al punto di arrivare a negare l’evidenza. E dire che quella dell’altra sera all’Edra sia stata una “semplice cena tra amici“. In genere, alle cene tra amici, tiene un intervento il sindaco di Frosinone (Lega), il presidente della commissione regionale Cultura (Lega), il padrone di casa (“mai aderito alla Lega“) e tutti nei loro interventi intrattengono i presenti parlando di politiche della Lega.

L’apoteosi si raggiunge quando Abbruzzese ricorda di avere “sposato il progetto politico di Cambiamo”. Lo avrà pure sposato. Ma nelle relazioni esistono anche le corna. Come chiamare altrimenti le sue telefonate al capogruppo della Lega di Sora Luca Di Stefano per consigliargli di non lasciare la Lega? E quelle al vice coordinatore provinciale della Lega Mimmo Fagiolo per invitarlo a restare nella Lega? O quelle al candidato di Ceccano Riccardo Del Brocco per invitarlo ad aderire alla Lega?

Sarà pure sposato con Cambiamo. Ma se poi telefona a mezza Lega, chi disorienta gli elettori non è chi lo scrive.

Mario si Lega.

VINCENZO DE LUCA

Il governatore della Campania nei mesi scorsi non ha risparmiato le bacchettate a tutti. Perfino al segretario del suo Partito, Nicola Zingaretti. usando una delle frasi più infelici degli ultimi decenni a proposito del fatto che “Dio esiste” perché Zingaretti ha contratto il Covid dopo l’aperitivo preso a Milano.

Il governatore della Campania Vincenzo De Luca © Imagoeconomica

Poche ore dopo si è superato spiegando che la Lombardia non si era fermata, all’inzio della pandemia, per poi fermarsi a contare i morti.

Adesso c’è una fase diversa. Dove sicuramente il virus è meno aggressivo ed il nostro sistema sanitario è più pronto, ma questo non significa che si può abbassare la guardia. E infatti i cosiddetti casi di importazione riguardano tutte le regioni, Campania compresa.

Vincenzo De Luca è stato bravissimo nel contenere la pandemia nei mesi scorsi, ma ora è concentrato soltanto sull’aspetto mediatico per le elezioni di settembre. E le uscite di questi ultimi giorni dimostrano che è scivolato due volte perdendo sia il senso istituzionale che quello dell’opportunità politica.

Dio esiste 2.