I protagonisti del giorno. Top e Flop del 28 maggio 2020

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

DANIELE LEODORI

La notizia è quella dei saldi subito, senza vincoli di calendario. Per ripartire col turbo nel Lazio. Il consiglio regionale del Lazio ha approvato all’unanimità, con 39 voti, la proposta di legge elaborata dalla commissione Attività produttive. E’ stato modificato il Testo unico del Commercio, consentendo praticamente da subito le vendite promozionali e di fine stagione. Anche nei trenta giorni che precedono i saldi (che nel Lazio dovrebbero iniziare dall’1 agosto). Un particolare enorme. (Leggi qui Saldi subito per ripartire con il turbo. La Pisana accelera: è legge all’unanimità).

Daniele Leodori Foto © Carlo Lannutti / Imagoeconomica

Ma il capolavoro mediatico lo ha fatto il Vice presidente del Consiglio regionale Daniele Leodori, che ha affidato alla sua pagina Facebook le considerazioni sul tema.

Scrivendo: «Il Consiglio, con voto unanime che ho molto apprezzato, ha dato il via libera ad una legge che è di fatto un altro strumento antivirus e anti-crisi. Strumento utile a dare sostegno al settore del commercio a Roma e nel Lazio. Cade il vincolo che impediva ai commercianti di poter fare vendite promozionali a ridosso dell’avvio del saldi».

Un riconoscimento alla maggioranza, ma anche all’opposizione. E l’inizio della campagna elettorale per il dopo Zingaretti. La benedizione (urbi et orbi)

Cardinale laico.

MARCO DELLE CESE

Il presidente Marco Delle Cese

A sorpresa, nel corso dell’assemblea dei soci chiamati ad approvare il Bilancio del Cosilam, il presidente Marco Delle Cese ha tirato fuori un dossier. Si intitola: “Creazione di una Green Valley per la riqualificazione ambientale dell’area industriale di Roccasecca”. Sta studiando il diverso assetto di tutta l’area che per anni è stata usata come immondezzaio, tra Roccasecca e San Giovanni Incarico. Si parte dalle piante con cui bonificare il terreno, che dopo avere assorbito i metalli inquinanti entrano nel ciclo per la produzione di bio imballaggi con cui sostituire la plastica. E creare elementi per la bioedilizia. Dalla legnina dei rami è possibile ricavare il sostituto del bitume per gli asfalti. (leggi qui Una Green Valley a Roccasecca: Cosilam studia tre eco fabbriche)

Se il progetto verrà realizzato, risorgerà tutta la filiera che per anni ha vissuto coltivando il tabacco. Creando economia ed occupazione, grazie alle nuove tecnologie green. Al di là del numero di posti di lavoro che eventualmente nasceranno, Marco Delle Cese per la prima volta ha dato una prospettiva industriale al territorio amministrato dal Cosilam. Una prospettiva moderna, fatta di economia circolare, industrie che bonificano invece di inquinare. Il ribaltamento del paradigma che per venticinque anni ha avvelenato l’area.

Visionario

CONTE-GENTILONI

«Era quello che aspettavamo, un risultato impensabile solo fino qualche mese fa». Il premier Giuseppe Conte non nasconde la soddisfazione per il piano Next generation Ue annunciato oggi da Ursula von der Leyen. Un recovery plan da 750 miliardi di euro, di cui circa 172 destinati all’Italia.

Paolo Gentiloni, Giuseppe Conte © Benvegnu’ Guaitoli / Imagoeconomica

Era la svolta che Giuseppe Conte aspettava. Ai suoi collaboratori, ha detto: «E’ in linea con le aspettative, quello per cui ci siamo battuti». L’Huffington Post racconta: «Il premier ha ricordato a tutti da dove si era partiti, dalla contrarietà tedesca agli eurobond, scardinata pian piano fino ad arrivare al piano Merkel-Macron della scorsa settimana ulteriormente incrementato dalla Commissione europea».

«Un punto di partenza molto utile anche per superare lo scoglio interno del Mes. Sentite uno dei più stretti collaboratori del premier: ‘Oramai è superato. Possiamo contare su più di 170 miliardi, di cui 80 a fondo perduto e pensiamo ancora al Mes, che tra l’altro è un prestito?’».

Tutto giusto. Ma c’è un altro vincitore di questa partita, il commissario Paolo Gentiloni, che in questi mesi ha lavorato ai fianchi gli scorbutici custodi del rigore finanziario ai tempi del Coronavirus. Giuseppe Conte e Paolo Gentiloni dovranno dividere il successo.

Una poltrona per due.

FLOP

ETTORE ROSATO

Ha un compito ingrato e impossibile: difendere l’indifendibile. Lui è Ettore Rosato, coordinatore di Italia Viva e vicepresidente della Camera. Ha detto a La Repubblica: «Nonostante agli amici del Pd forse piacerebbe, non abbiamo nessuna intenzione di abbracciare la Lega e il centrodestra alle Regionali». Ma nel Partito Democratico non gli crede nessuno. Non tanto a lui, ma a Matteo Renzi. Al punto che al Nazareno stanno valutando bene se davvero vale la pena fare un’alleanza con i renziani alle regionali di settembre.

Ettore Rosato

Considerando anche le percentuali dei sondaggi. Ettore Rosato è uno che non si tira indietro e lo ha già dimostrato sulla legge elettorale, il Rosatellum. Solo che proprio per questo non può meravigliarsi se sul piano politico nessuno nel centrosinistra si fida più di lui, di Renzi e della Boschi. La scelta di “salvare Salvini” è destinata a pesare per sempre.

Impossibile anche per uno con le capacità dialettiche di Rosato convincere gli altri che Italia Viva è un partito di centrosinistra e di maggioranza.

Ambasciator (stavolta) porta pena.

RAGGI-DI MAIO

La Repubblica ha descritto così l’incontro: «Quella di Virginia Raggi e Luigi Di Maio che discutono all’aperto, sulla terrazza della Farnesina, sotto uno sventolante tricolore non era, ieri, l’immagine dell’incontro tra i due trionfatori delle campagne pentastellate, ma l’istantanea di un appuntamento tra due perdenti».

Luigi Di Maio

Di Maio e la Raggi si sono incontrati per pianificare l’abolizione del divieto del terzo mandato, pietra miliare del Movimento Cinque Stelle che voleva aprire il Parlamento come una scatola di tonno.

Poi però i pentastellati hanno compreso fino in fondo il significato della celebre frase di Giulio Andreotti (“Il potere logora chi non ce l’ha”) e ora non riescono ad immaginarsi fuori dal Palazzo. L’abolizione del divieto del terzo mandato è la “chiave” per riprendersi il Movimento. Alla faccia di Grillo, Casaleggio, Di Battista e Crimi. Le radici storiche del Movimento? Chissenefrega. E chissenefrega pure se Di Maio e la Raggi non sono mai andati d’accordo.

Convergenze parallele.