Nella Lega Durigon e Zicchieri devono confrontarsi con Gerardi, Rufa, Ottaviani e Ciacciarelli. Nel Pd Buschini e Battisti sono in guerra con Pompeo. In Fratelli d’Italia la coperta di Massimo Ruspandini rischia di essere corta. E intanto si avvicinano le tornate elettorali…
Lega, Fratelli d’Italia e Partito Democratico. Soltanto queste tre forze politiche in questo momento hanno parlamentari e consiglieri regionali che si occupano e determinano le azioni politiche sul territorio.
Cominciamo dal Carroccio. Il sottosegretario e coordinatore regionale Claudio Durigon detta la linea nel Lazio e quindi anche in Ciociaria. Ma l’attività politica la svolge (e tanto) pure l’onorevole Francesco Zicchieri, responsabile nazionale dell’apertura e del radicamento di nuovi circoli del Carroccio nel centrosud. Entrambi naturalmente interagiscono e si confrontano con il coordinatore provinciale e sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani e con il consigliere regionale e responsabile dell’organizzazione Pasquale Ciacciarelli.
Ottaviani è più vicino a Zicchieri, Ciacciarelli a Durigon. Ma è evidente che è da questo quadrilatero che arrivano le decisioni più importanti. Svolge un proprio ruolo però anche l’onorevole Francesca Gerardi. Così come il senatore Gianfranco Rufa, pur molto attivo a Roma, del territorio si interessa.
Per tutti però le tornate amministrative dei prossimi due anni (comunali e provinciali) rappresenteranno la prova del nove. Ma già subito, in autunno, si capiranno strategie e intenzioni della Lega in Ciociaria.
Conflitti a sinistra
Nel Partito Democratico i consiglieri regionali Mauro Buschini e Sara Battisti fanno parte di Pensare Democratico di Francesco De Angelis. Entrambi hanno assunto una certa autonomia. Il problema dei Dem sul territorio è quello dell’unità, che si fatica a raggiungere per via dei rapporti conflittuali con l’area Base Riformista di Antonio Pompeo.
In questo momento le variabili sono legate al vero scontro sotterraneo in atto, quello tra Mauro Buschini e Antonio Pompeo. Complicato per il segretario Luca Fantini disinnescarlo.
In Fratelli d’Italia non ci sono dubbi su chi eserciti la leadership: è il senatore Massimo Ruspandini, commissario provinciale del partito. Il suo problema sarà quello di motivare tutti in vista delle diverse tornate elettorali: comunali, provinciali e regionali soprattutto. Cosa succederà, per esempio, se Antonello Iannarilli non dovesse essere candidato alle regionali? Resterebbe nel Partito? Stesso discorso per Gabriele Picano.
Insomma, anche i padroni del vapore hanno i loro problemi.