La lezione delle Comunali / Pontecorvo

Il risultato di Pontecorvo è una lezione per Forza Italia e per la Lega, per il Pd e per Fratelli d'Italia. In molti hanno peccato di immaturità. Ed hanno pagato a caro prezzo

C’è una lezione per tutti i Partiti nel risultato elettorale di Pontecorvo. C’è per la Lega e per il Partito Democratico, c’è per Forza Italia e per i Fratelli d’Italia. L’elezione bis di Anselmo Rotondo mette a nudo le immaturità di tutti: vero denominatore comune tra centrodestra e centrosinistra.

Innanzitutto il dato numerico. Anselmo Rotondo è stato confermato con appena 200 voti di vantaggio sul suo avversario storico Riccardo Roscia. Gli avversari obietteranno che è nulla per un sindaco uscente; i sostenitori tireranno fuori il risultato di cinque anni fa quando il farmacista salì in municipio con la fascia tricolore grazie ad appena 142 voti di differenza. Cioè 58 in meno di quelli ottenuti questa volta.

Rotondo potrà dire che ha migliorato il suo risultato di cinque anni fa.

La lezione per Forza Italia

Anselmo Rotondo è un sindaco di Forza Italia. Scomodo. Doppiamente. In primo luogo perché non è di quelli inclini a far scattare i tacchi di fronte alle gerarchie di Partito. Al punto che nei mesi scorsi, appena ha sentito puzza di commissariamento per il Circolo azzurro di Pontecorvo non ha esitato un solo secondo a convocare l’assemblea degli iscritti e fare eleggere il nuovo Coordinatore Comunale. Tutto a termini di Statuto. (Leggi qui Segnali di vita in Forza Italia: c’è il primo coordinatore eletto).

Chiaro a tutti che volessero fregarlo: il Commissariamento serviva per escludere Anselmo Rotondo dal dibattito politico sulla candidatura bis ed avviare un’interlocuzione diretta con la Lega lungo l’asse Rossella Chiusaroli (sub commissario provinciale di Forza Italia) e Francesca Gerardi (all’epoca coordinatore provinciale del Carroccio). È lo stesso asse che si era creato a Sora prima della pandemia. (Leggi qui Gerardi: “Rotondo non sarà il nostro candidato. A Sora si farà la coalizione”).

Gianluca Quadrini e Anselmo Rotondo

A far saltare l’operazione era stata la convocazione degli iscritti e la nomina del Coordinatore cittadino. Fatta da Rotondo in strettissima intesa con il suo sostenitore politico principale, l’allora vice coordinatore regionale Gianluca Quadrini. Che per quell’operazione ha pagato un prezzo molto caro: inizia lì lo scontro con la triade di dirigenti provinciali messa alla guida del Partito dal senatore Claudio Fazzone. Uno scontro culminato con il congelamento sine die di Quadrini. Rotondo è scomodo anche per questo: il suo legame con il Capogruppo di Forza Italia in Provincia.

I numeri hanno dimostrato che la candidatura di Anselmo Rotondo era vincente, seppure divisiva. Grazie all’ostinazione di Gianluca Quadrini Forza Italia ha conservato un sindaco in una città dalle dimensioni di Pontecorvo, secondo centro per importanza tra quelli chiamati alle urne in questa tornata.

Il nuovo gruppo dirigente non potrà non riflettere su questo aspetto e sul rischio di deflagrazione che è stato vicino ad innescare. Perché se avessero continuato a perseguire l’asse con Francesca Gerardi, Rotondo si sarebbe candidato lo stesso. Ed avrebbe vinto. Perché i voti che ha ottenuto domenica e lunedì sono suoi e della coalizione, non del Partito.

La lezione per la Lega

Francesca Gerardi con Gianluca Quadrini

È ora di mettere da parte le ipocrisie. La Lega non ha appoggiato Anselmo Rotondo per via dei pessimi rapporti personali tra il sindaco e la deputata Francesca Gerardi, consigliere comunale eletta cinque anni fa proprio nello schieramento di Rotondo.

I rapporti tra i due si sono deteriorati fino a diventare contrapposizione aperta. E insanabile.

Francesca Gerardi ha fatto di tutto per impedire la candidatura bis di Rotondo. Quando è stato chiaro che non le sarebbe riuscito nonostante la sua delega a Coordinatore Provinciale ha perseguito qualunque alleanza potesse impedire la rielezione.

Fin qui tutto legittimo. Discutibile ma pur sempre legittimo il fatto di essersi lasciata condizionare da un fatto personale, trascinando la Lega su una posizione perdente. L’errore grave è stato quello di non ascoltare il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani che ha fatto di tutto per evitare la divisione del centrodestra. E lo schieramento della Lega al fianco di Riccardo Roscia.

Ottaviani è dovuto intervenire con tutto il suo peso per ottenere la rinuncia dell’onorevole Gerardi a candidarsi nella lista di Roscia. E convincerla a contarsi inserendo un’altra candidata al posto suo. Che nemmeno è stata eletta. (Leggi qui Gerardi, via dalla lista di Roscia. E pure da quella per Montecitorio).

Da Pontecorvo la Lega porta a casa zero. E non è l’unico buco nell’acqua. Da questa tornata il Carroccio ottiene poco più di nulla.

La lezione per il Pd

GABRIELE TANZI

Nella migliore delle tradizioni il Partito Democratico si è suicidato. Un suicidio politico perseguito con ostinazione pari solo alla pervicacia.

Anche a Pontecorvo è emersa la sostanziale differenza di vedute tra i due leader provinciali: Francesco De Angelis (Pensare Democratico) e Antonio Pompeo (Base Riformista). Il primo sosteneva la necessità di fare un’alleanza vincente con il candidato più quotato dal momento che il Pd da solo non ha i numeri per esprimere un sindaco. Il secondo sosteneva la necessità di scendere in campo con un candidato di bandiera. Esattamente come sostenuto per Ceccano. (Leggi qui La lezione delle Comunali / Ceccano).

È finita con una spaccatura di fatto. Antonio Pompeo ha la maggioranza nel Circolo di Pontecorvo. Così i due esponenti Dem vicini a Francesco De Angelis hanno tolto il disturbo, restituito la tessera e si sono candidati nella lista di Anselmo Rotondo. Contribuendo in modo determinante alla vittoria.

Ed il circolo Pd? Ha indetto le Primarie alle quali nessuno ha voluto partecipare. Allora ha indicato come candidato sindaco il suo consigliere uscente Gabriele Tanzi. Che non ha preso nemmeno i voti per rientrare in Consiglio Comunale. (Leggi qui Fallimento primarie: nessuno accetta l’invito Pd. Tanzi candidato con una Civica).

Con questa mossa il Pd è riuscito a mettersi fuori dall’Aula consiliare di Pontecorvo. Tutto con le sue mani.

Il doppio forno dei Fratelli d’Italia

Sarebbe facile per Fratelli d’Italia dire che ha vinto. Nella lista di Anselmo Rotondo c’era l’ex sindaco Michele Sirianni Notaro ed il vicesindaco uscente Nadia Belli che ha preso una valanga di voti.

La realtà dei fatti è un’altra. Fratelli d’Italia si è spaccata in maniera profonda e lacerante quanto il Partito Democratico. Perché il candidato sindaco rimasto fuori per duecento voti è un dirigente provinciale di FdI. (Leggi qui Quel pollice di Foglietta che dà il via alla guerra in Fratelli d’Italia).

Se non prenderà atto della lezione arrivata da Pontecorvo, rischia di ripetere lo stesso risultato anche su altri teatri. Ed i prossimi si chiamano Sora e Alatri. In attesa di Frosinone.