Le convergenze parallele tra il Campidoglio e la Pisana

Candidatura a sindaco di Roma e presidenze delle commissioni regionali del Lazio: due temi che ridisegnano la mappa del potere all’interno dei partiti e perfino in Ciociaria. Ecco come è andata.

Convergenze parallele. La formula più conosciuta dei Governi impossibili della Prima Repubblica è attribuita ad Aldo Moro e stava a significare una traiettoria politica capace di far dialogare le due forze più rappresentative del Paese di allora, la Dc e il Pci. Il compromesso storico, colpito al cuore proprio con l’omicidio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse.

In queste settimane si parla molto di quel periodo, di come l’uccisione di Aldo Moro abbia spaccato in due il tempo della politica italiana. Dalle nostre parti, nell’anno del Signore 2021 (il secondo del Covid) il tema dominante è stato quello delle candidature a sindaco di Roma, che si è andato ad intrecciare con il rinnovo delle commissioni del consiglio regionale. Convergenze parallele. In tono molto minore, ma comunque parallele.

Il successo di Raggi, la sconfitta del Pd

Virginia Raggi (Foto: Carlo Lannutti / Imagoeconomica)

A Roma il Pd non candida a sindaco la personalità più forte che ha per vincere, cioè il Governatore Nicola Zingaretti. Mette in campo l’ex ministro dell’economia Roberto Gualtieri, indubbiamente autorevole e competitivo. Ma bisognerà vedere se sarà in grado di arrivare al ballottaggio. (Leggi qui Fracchia e le attese di Quinto Fabio Massimo Zingaretti il temporeggiatore).

Nei Cinque Stelle la sindaca Virginia Raggi ha messo in fila per due (con il resto di niente) Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, Paola Taverna, Roberta Lombardi, Valentina Corrado. Nel Movimento comanda lei. E poco importa se questo potrà comportare il tramonto dell’alleanza con il Pd. Nata solo alla Regione Lazio. Il centrodestra sembra andare su Guido Bertolaso, mentre Carlo Calenda (Azione) resta in campo. Fieramente. La prima tappa sarà arrivare al ballottaggio, poi si vedrà. Ma la mancata candidatura a sindaco di Roma di Nicola Zingaretti segna una ulteriore sconfitta del Pd. Di Enrico Letta e dello stesso Zingaretti soprattutto. (Leggi qui Il Pd archivia l’amore platonico con il M5S).

Le Commissioni dei Fratelli

Chiara Colosimo (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

Contemporaneamente alla Regione si eleggevano i nuovi presidenti delle commissioni. Oltre alla composizione di questi organismi. Alla commissione Trasparenza, quella che dovrà verificare atti e procedure di quella che è stata ribattezzata la Concorsopoli del Lazio, alla guida c’è Chiara Colosimo, dei Fratelli d’Italia. Il Partito di Giorgia Meloni aveva puntato il dito contro l’intero Ufficio di presidenza: dal Pd alla Lega. Rivendicando al contempo la guida di una commissione riservata all’opposizione. Ma nulla sarebbe stato possibile senza la proposta proprio di Mauro Buschini di istituire quella commissione. Questo va ricordato. (Leggi qui La strategia delle Commissioni).

Ora anche i Fratelli d’Italia hanno una presidenza di commissione. Vedremo cosa succederà. Per quanto riguarda la Ciociaria, è andata così. Grande successo politico per Sara Battisti (Pd), che ha ottenuto la presidenza della commissione Affari Istituzionali. Si sta muovendo benissimo Sara Battisti. E raccoglie i frutti del saper fare politica di sinistra. Senza nascondersi. (leggi qui e qui Commissioni, i big spostano le pedine e chiudono la partita).

La resurrezione di Mauro

Mauro Buschini (Foto: Paola Onofri / Imagoeconomica)

Ma c’è stato anche il ritorno in campo di Mauro Buschini, membro di commissioni importanti. E’ stato l’unico a fare un passo indietro per la questione del concorso. Non era dovuto. Ma le dimissioni da presidente del consiglio regionale sono diventate un boomerang quando Nicola Zingaretti ha detto a La Repubblica che con Buschini aveva chiuso. Ora però Mauro Buschini si è rialzato e si è rimesso in gioco. Chi lo aveva dato per finito dovrà ricredersi.

Ottimo risultato (presidenza della commissione sul pluralismo dell’informazione) per il consigliere della Lega Pasquale Ciacciarelli. Nei corridoi della Regione Lazio e nei meandri di quel tipo di istituzione di muove benissimo. E’ in ascesa. Nel Cinque Stelle il capogruppo Loreto Marcelli ha ottenuto due vicepresidenze. Ipotecando la ricandidatura.