Il bluff del centrodestra per stanare l’alleato

Fuffa e pretattica durante il vertice del centrodestra per scegliere il candidato sindaco di Sora. Giovedì invece si discuterà di nomi sul serio. Caschera potrebbe mollare De Donatis. Che gli fa sapere "Io due liste già le ho". Agorà mette sul piatto il nome di Alberto La Rocca

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Un incontro tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia che doveva servire per individuare il candidato sindaco del centrodestra a Sora. Invece si è trasformato in una partita a poker dove tutti rilanciano a colpi di bluff per vedere le carte dell’avversario.

A bluffare comincia il neo leghista Lino Caschera: proponendo in modo ufficiale come candidato il sindaco uscente Roberto De Donatis. A ruota lo segue Massimiliano Bruni che a nome dei Fratelli d’Italia propone suo cugino. Per Forza Italia Vittorio Di Carlo gioca una carta ormai scaduta: ripresenta il nome del commercialista Sandro Donarelli che è già bruciato. Intanto Agorà piazza un nome sul tavolo: è l’imprenditore Alberto La Rocca.

Non c’è più tempo per i convenevoli

Alberto La Rocca, Massimiliano Bruni, Vittorio Di Carlo

Si sono incontrati venerdì pomeriggio nell’ufficio di Vittorio Di Carlo, in via Cattaneo a Sora. L’appuntamento era fissato per le ore 15. Il confronto è iniziato con una mezz’ora di ritardo. Ed è durato un’oretta circa.

A guardarsi negli occhi sono stati i rappresentanti di tre dei quattro partiti di centrodestra a Sora. Presenti il coordinatore del Circolo FdI Massimiliano Contucci con i consiglieri comunali Antonio Lecce e Massimiliano Bruni. Per Forza Italia oltre al commissario cittadino Vittorio Di Carlo c’erano anche la capogruppo consiliare all’opposizione Serena Petricca e Domenico Nardone. Per la Lega il consigliere delegato alle manutenzioni Lino Caschera di Forza civica e il nuovo coordinatore del direttivo, il commercialista Filippo Porretta. Alla fine è arrivata anche Simona Mastroianni, coordinatrice dell’Udc che era stata trattenuta fuori per lavoro.

I convenevoli sono durati ben poco. Anche perché ormai di tempo da perdere non c’è ne è più. Si vota il 20 maggio se il nuovo Governo non bloccherà le elezioni seguendo l’input dato in maniera molto velata dal Capo dello Stato. (leggi qui Competenza al potere. E il cinismo dei mediocri)

Il grande bluff

 La consegna per tutti i presenti è una soltanto: mantenere il riserbo più assoluto. Il timore di questi giorni è che possa accadere quanto già registrato con il nome di Sandro Donarelli, il commercialista disposto a candidarsi soltanto se sostenuto dal centrodestra unito, che ha passato la mano appena alessioporcu.it ha dato conto dell’indiscrezione (leggi qui “Donarelli candidato”. Ma lui: “Sono indisponibile”. Fi e FdI nel caos. E pure la Lega).

Roberto De Donatis, Lino Caschera, Massimiliano Bruni

Ma la diffidenza è anche all’interno del gruppo: più passano i giorni più ciascuno si guarda bene intorno. È per questo che anche nel pomeriggio di venerdì è sembrato di stare seduti a un tavolo verde. Con tanti giocatori di poker. Tutti pronti a bluffare ciascuno per la propria convenienza: chi fingendo di avere una buona mano per far rinunciare l’avversario a giocare; chi pronto a far credere di non avere nulla in modo da indurre l’avversario a esporsi perché sicuro di sé, per poi sorprenderlo nel finale.

Ha cominciato Lino Caschera, quando come candidato sindaco ha proposto il nome dell’uscente Roberto De Donatis, consapevole del fatto che su quel nome c’è il veto assoluto degli altri alleati. “Un nome fatto a mezza bocca – riferisce uno dei presenti – come per assolvere a una promessa fatta sapendo di non poterla mantenere”. Tant’è che a Caschera viene anche attribuita questa frase aggiuntiva: “Ma se trovate qualcosa di meglio …”.

Gli altri interlocutori non fanno una piega. Nessun commento. Anche perché non è quello il momento in cui decidere. E poi su quel nome le posizioni di Forza Italia e Fratelli d’Italia sono note.

La stessa Lega per bocca del suo coordinatore provinciale Nicola Ottaviani ha sempre sostenuto che non si può ripetere l’errore della Piattaforma del 2016. Quella con cui l’attuale sindaco convinse i Partiti ad ammainare i propri simboli e a sostenerlo in una coalizione civica. Inoltre lo stesso De Donatis, dopo essersi proposto il 5 dicembre come federatore del centrodestra (leggi qui) ha cambiato idea ribadendo di essere civico (leggi qui).

Di bluff in bluff

Nicola Ottaviani, Massimo Ruspandini, Claudio Fazzone

E se bluff deve essere bluff sia. Avranno detto in cuor loro Vittorio Di Carlo e Massimiliano Bruni. Tant’è che il primo propone come candidato sindaco il nome (già bruciato) del commercialista Sandro Donarelli. (Leggi qui “Donarelli candidato”. Ma lui: “Sono indisponibile”. Fi e FdI nel caos. E pure la Lega).

Mentre il secondo dice che il candidato di Fratelli d’Italia è l’imprenditore Massimo Bruni. È la persona che nei giorni scorsi ha ospitato nella sua villa il vertice al quale hanno partecipato il senatore Claudio Fazzone (coordinatore regionale di Forza Italia) ed il senatore Massimo Ruspandini (l’uomo forte di Fratelli d’Italia in provincia). (Leggi qui Elezioni: Alatri verso la quadra, a Sora il re è nudo).

Ma è un bluff. La realtà dei fatti è che nessuno ha un nome. E se lo ha non vuole tirarlo fuori adesso perché teme che venga bruciato. Allora meglio giocare per finta, sperando che gli altri scoprano le loro carte. E sperare che le elezioni vengano rinviate. L’unica certezza emersa dal tavolo è che tutti vogliono prendere tempo. Per fare cosa non è ancora ben chiaro.  (Leggi qui Sora, tutti i nomi in campo. E quelli ancora nascosti).

Unità e aria fritta

In un’ora di dibattito tutti dicono di volere l’unità del centrodestra. Ciò che non dicono è la loro idea di unità: io metto il candidato e voi vi unite per eleggermelo. Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno un asse. La Lega deve decidere se aderire o meno. Il problema è che a creare l’unità dovrebbe essere il nome del candidato sindaco. E nessuno si decide a farlo, bluff a parte.

Il municipio di Sora

Ne è consapevole Lino Caschera. Che ha detto: “La mia casa è il centrodestra”. Ma ha ribadito che non si possono rinnegare 5 anni di amministrazione con il sindaco Roberto De Donatis. Ha ribadito il concetto di continuità: “Non posso andare in giro a parlarne male”.

Intanto sono stati fissati dei paletti: si va tutti insieme. Per il candidato sindaco ci si aggiorna a giovedì prossimo, 11 febbraio. A chiedere tempo è stato Lino Caschera: sostiene che deve parlare con il direttivo della Lega. Una richiesta che forse ha fatto comodo anche agli altri. “Noi il direttivo lo abbiamo riunito ieri sera, prima di venire qui oggi” gli fanno notare quelli di Fratelli d’Italia. Alla fine si è deciso. La seduta si aggiorna: giovedì si discuterà di nomi. Con l’obiettivo di scegliere un candidato sindaco unitario.

Pronto a scaricare De Donatis?

Potrebbe essere proprio quello dello stesso Caschera il nome del candidato. Che già circola abbondantemente. Al punto tale che qualche ora prima dell’incontro al tavolo del centrodestra lo stesso sindaco in carica ci avrebbe ironizzato sopra. Rispondendo all’esternazione di Caschera. Che suona più o meno così: “Domani c’è il tavolo del centrodestra. Farò il tuo nome. Anche se non passerà mai. De Donatis avrebbe replicato: “Puoi fare anche direttamente il tuo di nome. Io un paio di liste le ho”.

A corroborare questa tesi c’è un retroscena. Durante uno degli incontri che si sono tenuti nei giorni scorsi anche il coordinatore della Lega Porretta avrebbe ammesso di avere difficoltà a far passare il nome di De Donatis nel proporre le candidature in lista ai cittadini.

Il ruolo di Agorà

Bruno La Pietra

Quella di venerdì è stata una giornata decisamente intensa per gli uomini del centrodestra sorano. La coalizione aperta al mondo del civismo nelle scorse settimane ha infatti raccolto anche l’adesione di Agorà, l’associazione culturale che fa riferimento all’imprenditore Alberto La Rocca.

Proprio venerdì, prima della pausa pranzo, c’è stato un incontro a Canceglie, quartiere storico del centro di Sora. Ha permesso anche all’associazione di uscire allo scoperto. Sono stati visti riunirsi a casa dell’ex assessore Bruno La Pietra. Erano quattro in tutto.

Oltre a La Pietra c’erano Sandro Donarelli (lo stesso che La Rocca aveva individuato come potenziale candidato sindaco qualche settimana fa), Massimiliano Bruni e Alberto La Rocca. Quest’ultimo è il nome che l’associazione Agorà ha posto sul tavolo delle trattative. Ed è uno dei nomi in ballo, giovedì prossimo 11 febbraio, per la candidatura a sindaco del centrodestra.