Santucci ‘bipolare’ per colpa di una mail: è scivolone

Il consigliere ceccanese di FdI censura l'assenza di Emanuela Piroli e Mariangela De Santis dai lavori di una commissione. Ma poi scopre che la mail di convocazione alle due non è stata inviata. Fa retromarcia ma ormai ha il fianco scoperto.

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

«Sono assenteiste. Anzi no, scusate. Ci tengono». Lo scivolone l’ha fatto il consigliere della civica Grande Ceccano (in quota FdI), Giancarlo Santucci. È presidente della Commissione “Edilizia Scolastica” nel Comune di Ceccano nonché vicepresidente del Consiglio comunale.

Quando le consigliere Emanuela Piroli e Mariangela De Santis non si sono presentate in Commissione, lunedì scorso non ci ha visto più.

Spalleggiato dagli altri due membri di maggioranza, Angelo Macciomei e Mariella Bruni, le ha fortemente criticate. Dichiarando: «Delusi dalla mancata partecipazione dei colleghi di opposizione. – ha riferito a Ciociaria Oggi Soprattutto alla luce delle loro insistenti richieste di divulgazione delle stesse riunioni in streaming». Ipse dixit.

Insomma: prima sostengono che le riunioni della Commissione sono talmente importanti da mandarle in diretta via streaming e poi non partecipano.

Le due: “Vogliamo la prova”

Emanuela Piroli e Mariangela De Santis

Piccola parentesi: le adunanze delle Commissioni consiliari permanenti sono vietate al pubblico, anche agli organi di informazione, per via dell’emergenza Covid.

Ormai da oltre un mese Piroli e De Santis, al pari degli altri oppositori Andrea Querqui e Emiliano Di Pofi, invocano quantomeno la pubblicazione dei verbali nella sezione “Amministrazione trasparente del sito istituzionale. Come a dire: la gente non può assistere ma quantomeno mettiamola in condizione di leggere ciò che diciamo.

Anche perché le conferenza stampa su due iniziative fatte a dicembre, “Accendi il Natale” e “Prenditi cura di te”, si sono svolte in presenza presso la sala consiliare. Parentesi chiusa fino a un certo punto.

Ma tornando all’affondo di Santucci, è scattata immediatamente la replica del duo Piroli-De Santis. «Con nostra sorpresa e indignazione abbiamo subito attacchi pretestuosi ed infondati da parte del Presidente Santucci».

Ah si? Pretestuosi? Come mai…? «La notifica della convocazione non è stata da noi ricevuta. Motivo per cui chiediamo prova dell’inoltro e della conferma di lettura».

Ops, la prova non c’è…

Roberto Caligiore

La prova è stata richiesta dalla redazione de “Il Messaggero” all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Roberto Caligiore. D’altronde era la parola dell’uno contro quella delle altre. Voi dite che le avete convocate e non sono venute; loro dicono che non sapevano niente. Ci date un pezzo di carta?

Alla fine si è scoperto che non esiste. Perché? Semplicemente perché Piroli e De Santis non sono state formalmente invitate.

È Santucci stesso, dopo averle attaccate, a spiegare il perché: «Sono dispiaciuto per l’equivoco – ha rettificato –. Effettivamente la convocazione per la VI Commissione non è stata effettuata tramite mail. Questo per un errore materiale del dipendente comunale che svolge la funzione di segretario di commissione. Errore che non mi è stato segnalato nonostante le verifiche dirette da me effettuate sia in sede di commissione sia successivamente».

Ricapitoliamo: si svolge la Commissione, anche alla presenza del segretario verbalizzante, e quest’ultimo non dice che l’e-mail di convocazione non è stata inviata. Da non crederci davvero.

Per la cronaca l’organo era stato convocato lo scorso 21 dicembre. E la notifica era finita nella cassetta nominativa dei consiglieri comunali interessati: quella sistemata all’ingresso del palazzo comunale. Inoltre, come sempre, era stata pubblicata sull’albo pretorio. Evidentemente le consigliere Piroli e De Santis non avevano controllato né la cassetta della posta cartacea né l’albo online. Succede.

Resta il fatto che l’invito formale via mail deve essere fatto. E, se si sa che arriva, lo si aspetta.

Scuse subito e carte bollate pronte

Emanuela Piroli

Ancora ignare del mancato invio dell’e-mail, le oppositrici erano ormai sul piede di guerra, al limite dell’azione legale. «Non siamo disposte ad accettare di essere screditate pubblicamente, anche sui social network. – hanno tuonato Piroli e De Santis –. La pubblicazione strumentale di una notizia pretestuosa ed infondata, volta a screditare il nostro impegno ed il nostro operato, rappresenta una gravissima mancanza».

«Mancanza per la quale esigiamo pubblicamente delle scuse da parte di tutti gli attori in causa. A partire dal sindaco Caligiore e dal Presidente del Consiglio Fabio Giovannone, che riveste ruolo di garanzia del corretto funzionamento dei lavori del Consiglio. E riservandoci comunque di valutare ulteriori azioni a tutela del nostro ruolo e della nostra persona».

Dai ragà, la rifacciamo

Nel frattempo, però, era scattata la marcia indietro di Santucci. In sottofondo, in preda all’imbarazzo del momento, la classica sgranata che spinge a guardarti intorno per vedere se qualcuno l’ha per caso sentita.

«Certo comunque della collaborazione anche dell’opposizione – ha concluso Santucci – riconvocheremo a breve la commissione. Con il medesimo ordine del giorno, consapevoli dell’importanza che certi temi hanno anche per le dottoresse Piroli e De Santis».

Ma come? Fino a qualche ora prima erano state tacciate di assenteismo.

All’esponente della “Grande Ceccano”, che fa capo all’assessore Riccardo Del Brocco, la ciambella è uscita così: senza buco e bruciata.

Marco Corsi

Non come al presidente della Commissione Sanità Mauro Staccone. Lo scorso 28 dicembre si era scagliato contro l’assenza ingiustificata del consigliere di opposizione Marco Corsi in occasione dell’adunanza prevista per quel giorno. L’avevano voluta con urgenza lui e la consigliera Piroli. All’ordine del giorno c’era la richiesta del sindaco Caligiore sul potenziamento della Casa di Salute di Ceccano . E invece… Assente. (Leggi qui Ex ospedale, Caligiore bipartisan ma non troppo).

L’esponente della lista Caligiore Sindaco (anch’egli in quota FdI) si era scagliato contro Corsi. «È un comportamento che dà la misura dell’attaccamento alla città di colui che aspirava a diventarne sindaco».

Corsi invece diserta davvero

Un Corsi, lui sì, colpito e affondato nell’occasione. Anche perché, chiamato in causa dopo l’assenza, si è giustificato parlando di «impegni sopraggiunti all’ultimo momento». E dicendo che si trattava di «una semplice presa d’atto per la quale poteva essere benissimo relazionato dalla consigliera Piroli».

D’altronde è sotto gli occhi di tutti il fatto che Corsi sia in stand-by da tempo. A dire il vero, senza iniziative degne di nota nel mentre. Questo da quando ha assistito alla vittoria al primo turno del suo avversario Roberto Caligiore (Leggi qui La lezione delle Comunali / Ceccano).

Per ora sembra rimasto “congelato”, fermo al momento in cui si fece scattare la foto della resa nel suo comitato elettorale. Con un occhio rivolto ai movimenti del PD locale. (Leggi qui Anatomia di una crisi: il centrosinistra a Ceccano).

Raccolta firme contro lo ‘Sciamano’

Stefano Gizzi

Tornando a Emanuela Piroli e Mariangela De Santis, che hanno appreso oggi del mancato recapito della convocazione della VI Commissione consiliare. D’ora in poi vorranno di più di una semplice mail ordinaria. «È una modalità di cortesia delle scriventi consigliere – hanno fatto presente –. A fronte della gravità dell’episodio protocolleremo una istanza. Istanza per richiesta di notifica delle convocazioni esclusivamente a mezzo PEC o messo comunale».

La Piroli, intanto, è già occupata con un’altra vicenda. Dalla coalizione di centrosinistra di cui è leader, “Il Coraggio di cambiare”, è partita infatti una petizione online per ottenere le dimissioni immediate dall’assessore alla Cultura Stefano Gizzi. Reo – dal loro punto di vista – di avere difeso le posizioni di Donald Trump che hanno innescato l’occupazione del Campidoglio. (Leggi qui Gizzi ‘sciamano’ difende QAnon e scatena l’inferno).

Da Ceccano a Washington è un passo.