L’incomunicabilità che indebolisce i Partiti

Il dialogo tra sordi (opera teatrale)

Nessuno parla con nessuno, né al proprio interno né in una logica di alleanze. Anzi, proliferano le “guerre” dappertutto: Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Pd. E alla fine nei Comuni la linea la dettano le liste civiche.

Nella politica locale nessuno parla con nessuno. Neppure all’interno della stessa coalizione. A volte perfino nel medesimo Partito. La differenza con il passato è palpabile: anche prima c’erano divisioni e opinioni contrapposte ma venivano tirate fuori in Sezione e discusse, poi spettava al Segretario politico fare la sintesi. Oggi invece si preferisce non parlare per accoltellarsi in silenzio alla prima occasione buona.

Una fase che dura da diverso tempo e che contribuisce a spiegare anche la perdita di peso politico di questo territorio.

L’incomunicabilità a destra

PASQUALE CIACCIARELLI, FRANCESCO ZICCHIERI E NICOLA OTTAVIANI

La Lega di Francesco Zicchieri non dialoga con Fratelli d’Italia di Massimo Ruspandini. Anzi, nel Carroccio si parla proprio poco e i protagonisti vanno avanti ognuno per conto proprio: Nicola Ottaviani da una parte, Pasquale Ciacciarelli dall’altra, Francesca Gerardi va per la sua strada, Gianfranco Rufa pure. Si invocano i tavoli con gli alleati, ma nessuno li convoca. In Fratelli d’Italia l’area di Alessandro Foglietta è nella riserva indiana, anche Antonello Iannarilli e Alessia Savo non prendono parte ai processi decisionali.

Per non parlare di Forza Italia: a livello nazionale la mossa di Antonio Tajani, raccolta dal leader Dem Nicola Zingaretti, lascia presagire un progressivo allontanamento degli “azzurri” dalle posizioni più estreme della Lega. (Leggi qui Zingaretti ‘chiama’ Tajani e smina la strada a Conte).

Inoltre la vicenda Mediaset-Vivendi ha scavato un solco vero e proprio. Sul piano locale Claudio Fazzone è il capo e non si discute. Ma per il resto lo scontro e l’incomunicabilità sono totali: Rossella Chiusaroli e Adriano Piacentini contro Gianluca Quadrini, Anselmo Rotondo (ormai quasi ex azzurro). La divisioni interne dei tre partiti del centrodestra si riflettono poi sulla mancata soilidità dell’alleanza sul piano provinciale.

E pure a sinistra

Francesco De Angelis, Luca Fantini Antonio Pompeo

Nel Partito Democratico si resta sempre allo stesso punto. Da una parte Pensare Democratico di Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti, dall’altra Base Riformista di Antonio Pompeo. Con un solco enorme di incomunicabilità che separa ormai Mauro Buschini-Sara Battisti da Antonio Pompeo-Simone Costanzo. Sono anni che è così, difficile che su questo tema Luca Fantini riesca a fare il miracolo.

Nell’ambito del centrosinistra i rapporti tra il Pd e il Psi di Gian Franco Schietroma a Vincenzo Iacovissi sono sempre buoni ma non certo quelli di qualche anno fa.

Per quanto riguarda il Movimento Cinque Stelle, sul piano locale semplicemente non esiste. E poi non ha rapporti con nessuno. Alle politiche e alle regionali gli input nazionali “forzano” le alleanze anche sul piano locale, ma per il resto sono tutti divisi. Tra loro e al proprio interno. Questo è il motivo per il quale alle comunali sono le liste civiche a dettare le strategie.

Con i Partiti che devono adeguarsi.