Bruni e De Donatis: due ex rimasti in ottimi rapporti

Massimliano Bruni disegna la figura del prossimo candidato sindaco. Figura di Partito che non ha i tratti di Roberto De Donatis. Con la matita saldamente in mano a FdI ma con il centrodestra che 'tiene il foglio'.

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

L’identikit del prossimo candidato sindaco di Sora. Che «non può essere un civico». Significa che non può essere Roberto De Donatis. I ritardi nel Bilancio di previsione del Comune: «lo stiamo approvando a novembre, mi sembra un periodo più consono ad un Consuntivo e non ad un previsionale». Ed i rapporti con il primo cittadino: come due ex fidanzati rimasti in ottimi rapporti.

Dopo il tavolo del Centrodestra il leader di Fratelli d’Italia Massimiliano Bruni rimette i tasselli al proprio posto. E ribadisce la linea. Cioè: non sarà Fratelli d’Italia a portare il nome del sindaco uscente Roberto De Donatis sul tavolo della coalizione per candidarlo ad un secondo mandato. (Leggi qui Ad un passo dalla rottura: il tavolo del centrodestra trema).

Finalmente siete riusciti a riunire il tavolo di Centrodestra per indicare in modo unitario il candidato sindaco. L’impressione è quella di un tavolo in bilico.
Massimiliano Bruni

«A distanza di un anno e mezzo inizio a vedere che l’unità del centrodestra prende sempre più corpo. Mi sono messo in gioco personalmente ed insieme al Partito per arrivare fin qui. Ricordo a me stesso che mi sono state revocate le deleghe di cui mi sono occupato per oltre quattro anni. Questo per creare le condizioni affinché la coalizione si potesse ricomporre. Ho sempre sostenuto che il progetto non debba essere finalizzato soltanto alle Comunali 2021. Ma che debba avere anche la forza di creare quei presupposti affinché la città abbia rappresentanti nelle altre istituzioni. E a tutti i livelli».

«Si vogliamo tornare ad eleggere un Consigliere Provinciale, un Consigliere regionale, un Parlamentare, occorre un centrodestra unito e con tanta maturità ed autorevolezza. È necessario sganciarsi da quelle logiche che fino a ieri hanno contribuito ad isolare la nostra città dai tavoli che contano. Il nostro errore è stato quello di omaggiare personaggi che nulla hanno a che fare con Sora. E che negli anni passati hanno già dimostrato scarso interesse se non quello di venire a prendere voti».

Traduzione dal politichese: a Sora non c’è più spazio per Mario Abbruzzese. L’ex presidente del Consiglio Regionale è in trattativa con il capogruppo consiliare di Forza Civica Lino Caschera. Consigliere già di Forza Italia, poi transitato in Cambiamo e da ultimo tesserato con la Lega (leggi qui Caos Lega: tessera a Caschera. Mezza al governo, mezza in minoranza).

Sta lavorando per formare due liste a sostegno del sindaco uscente. Una con il simbolo della Lega e una con quello di Cambiamo. Questo con l’aiuto del suo assessore comunale al welfare Veronica Di Ruscio. (leggi qui Cambiamo Sora: Abbruzzese mette il piede nella porta).

Corre voce che FdI si sia spaccato. E che alla fine anche voi chiederete a De Donatis di ricandidarsi con lo stesso schema del 2016: la Piattaforma Civica nella quale i Partiti avevano ammainato i propri simboli.
Nicola Ottaviani Foto © Stefano Strani

«Non sono abituato a seguire le voci. Soprattutto se diffuse ad arte da chi ha interessi ad ostacolare alcuni processi che sono in corso. La posizione di Fratelli d’Italia è chiara. Il direttivo ha votato nella sua interezza due punti importanti. Primo: fare tutto il possibile affinché il centrodestra sia unito e compatto alle prossime elezioni. E lo stiamo facendo».

«Secondo: che il candidato sindaco debba riconoscersi nei principi e valori del centrodestra. E questo è emerso in tutta la sua forza anche durante il tavolo dell’altra sera. Lo hanno detto a chiare note Nicola Ottaviani e Rossella Chiusaroli. Fratelli d’Italia ha i propri candidati a sindaco ed è pronto a sedersi e a discutere con gli altri alleati di Centrodestra». (leggi qui Ad un passo dalla rottura: il tavolo del centrodestra trema).

Traduzione dal politichese: non saremo certo noi a tesserare Roberto De Donatis. Né a portare il suo nome sul tavolo della trattativa. Se vogliono lo facciano altri.

Questo è anche il motivo per cui avete rifiutato la delega all’Urbanistica? Ossia un modo per allungare le distanze fra voi e De Donatis?

«Quella delega l’abbiamo rifiutata per un motivo preciso. Fratelli d’Italia ha dimostrato che è abituata ad essere incisiva. Come abbiamo fatto in quattro anni nei settori in cui abbiamo avuto ruoli di responsabilità amministrativa. In questo caso, se avessimo accettato la delega all’Urbanistica non ci sarebbe stato tempo per fare nulla. Perché l’Urbanistica è materia complessa e delicata che sviluppa in un periodo lungo la su azione. E ora il tempo non c’è». (Leggi qui Deleghe? No grazie Robè, il cerino acceso resta a te).

Non ha risposto alla domanda

«Lasciamo pure che si alimentino ulteriori chiacchiere».

Traduzione dal politichese: in realtà è vero ma la versione ufficiale del Partito è un’altra. Motivo per cui non posso confermarlo.

Lei era assente al tavolo del centrodestra per l’isolamento precauzionale legato al Covid. Ma lo erano anche Luca Di Stefano e Lino Caschera. Per i noti problemi interni alla Lega. Come legge lei la posizione assunta da Luca Di Stefano?
Luca Di Stefano

«Non sono abituato a intromettermi nei problemi degli altri Partiti. Sicuramente Luca Di Stefano avrà avuto i suoi buoni motivi. Con lui ho ottimi rapporti, così come li ho con Lino Caschera. Spero, per il bene di tutta la coalizione, che presto riescano a chiarirsi».

L’altra sera il capogruppo consiliare della Lega che è in opposizione aveva pubblicato un post su Facebook. Post in cui annunciava che non sarebbe andato. Ritenendo l’incontro inopportuno per l’emergenza Covid in corso che in città vede centinaia di contagi. Ma anche perché l’ha considerato una mera spartizione di poltrone.  (leggi qui Ad un passo dalla rottura: il tavolo del centrodestra trema).

A suo avviso quello del consigliere Luca Di Stefano è un atto ostile nei confronti di Caschera, della Lega, oppure di tutto il Centrodestra?

«Come le ho già detto avrà avuto i suoi buoni motivi. Sicuramente avremo presto modo di approfondire il discorso».

Il prossimo 3 novembre il Consiglio comunale di Sora è convocato da remoto ed esaminerà il Bilancio previsionale 2020. Voi lo approverete? Visto che nelle scorse settimane lei ha fatto la voce grossa denunciando ritardi che ingessano l’attività amministrativa…
Massimiliano Bruni

«Continuo ad essere molto risentito. Perché siamo a novembre. Quindi tecnicamente dovremmo stare a parlare di bilancio consuntivo e non di previsionale. L’anno amministrativo si chiude a metà dicembre. Continuo ad avere i miei dubbi. Ma spero di essere smentito dai fatti nelle prossime settimane. Al di là di questa considerazione oggettiva il Bilancio lo voto ancora più convinto. Perché la seconda ondata di pandemia da Covid-19 rende il momento più complesso e delicato rispetto allo scorso marzo. Per cui dobbiamo sentire sulle nostre spalle una responsabilità ancora più grande».

«Dal punto di vista politico, invece, FdI ha sempre dichiarato di mantenere fede agli impegni assunti con la città. Quindi intendiamo portare a termine il programma sottoscritto nel 2016. In particolare in questo bilancio abbiamo chiesto di destinare ulteriori somme. Questo affinché il recupero del quartiere Rione Napoli si concluda con ulteriori interventi complementari utili alla rinascita dell’area».

Siete stati accusati di avere fatto retromarcia rispetto al progetto di Centrodestra. Prima avevate detto che a Bilancio approvato sareste passati all’opposizione. Ora invece, secondo i vostri alleati, sostenete che lo farete soltanto quando ci sarà il nome del candidato sindaco. State temporeggiando?
Vittorio Di Carlo con Claudio Fazzone e Rossella Chiusaroli (Forza Italia)

«La nostra posizione è cristallina e coerente. Da oltre un anno e mezzo stiamo affrontando i ragionamenti a viso aperto. Abbiamo l’obbligo morale e istituzionale di tenere fede all’impegno preso con gli elettori. Questo tuttavia non credo sia da ostacolo a progetti politici che riguardano il futuro, seppure imminente».

Traduzione dal politichese: va bene il centrodestra unito alle prossime elezioni. Ma per ora restiamo dove siamo.

Dopo l’incontro chiarificatore tra lei ed il sindaco, qualcuno scherzando vi definiva politicamente due fidanzatini. Come sono oggi i rapporti fra lei e il sindaco De Donatis? (leggi qui Il patto segreto di Ponte Melfa rimette in sella De Donatis)

«Siamo sempre riusciti a scindere gli aspetti umani da quelli politici. Questo ci ha permesso a mio avviso di affrontare le questioni amministrative con la massima lealtà. E nonostante evidenti divergenze di vedute. Siamo due ex fidanzatini, politicamente parlando, rimasti in ottimi rapporti».

A proposito di Ponte Melfa, il contenuto dell’incontro è finora rimasto segreto. Si può sapere cosa vi siete detti?

«Abbiamo parlato solo di questioni di carattere amministrativo che riguardano la nostra città. Alcune nel frattempo risolte, altre ancora da affrontare».

Massimiliano Bruni con il sindaco Roberto De Donatis
L’ultima intervista che lei ha rilasciato ad alessioporcu.it e in cui parlava del sindaco le è costata la revoca della delega ai Lavori Pubblici. Oggi non teme nulla? (leggi qui Sopra e sotto il tavolo: il patto tra Lega e FdI per vincere le elezioni)

«Ho accettato con piacere di rilasciarle questa intervista. L’ho fatto con la consapevolezza di non avere alcunché da temere. Visto che non ho più deleghe. Comunque ricordo di avervi detto che era questione di tempo. E che il tempo mi avrebbe dato ragione. Quindi col senno di poi, rilascerei di nuovo anche la prima intervista».

Traduzione dal politichese: ve lo avevo detto che anche altri stavano giocando su più tavoli. E che lo stavano facendo perché non condividono una ricandidatura di Roberto De Donatis. (leggi qui Una cena da Baratta per giocare al “tromba-sindaco”).