I protagonisti del giorno. Top e Flop del 14 novembre 2020

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

ALESSIO D’AMATO

Neppure un minuto di esitazione nel controbattere duramente a quelle che ha definito Fake News. Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio, non ci ha pensato due volte a rendere noti i dati che certificano come questo territorio sia quello che effettua più test e che ha il rapporto più basso tra positivi e tamponi effettuati.

L’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato Foto © Imagoeconomica / Carlo Lannutti

Ma non solo, D’Amato, supportato dall’ospedale Lazzaro Spallanzani e dall’unità Covid della Regione è andato anche oltre, facendo mettere nero su bianco che nel Lazio soltanto i tamponi molecolari, non quelli rapidi sono tenuti in considerazione per la determinazione dell’indice Rt quello che cioè stabilisce la contagiosità del virus.

Il messaggio che D’Amato ha voluto far passare è che nel Lazio non si taroccano i dati ma che semplicemente l’attività di tracciamento funziona meglio e di più che altrove. E se questa è una colpa, Alessio D’Amato è ben lieto di assumersela.

È importante anche tenere sempre a mente che il Lazio ospita Roma, la Capitale d’Italia, che certamente non è una città come le altre ma una metropoli, con tutti i suoi problemi.

In un Paese dove si fa fatica a riconoscere i meriti Alessio D’Amato non ha problemi a sottolineare quei meriti.

Di qui il virus non passa.

ADRIANO ROMA

La politica logora. Anche quando ne esci, prima o poi ti presenta il conto. Adriano Roma è stato a lungo l’anima di Forza Italia e poi del Popolo delle Libertà quando il Partito di Berlusconi si è fuso con Alleanza Nazionale. Coordinatore provinciale degli azzurri, vice coordinatore del PdL, in entrambi i casi Segretario Organizzativo di un Partito che all’epoca aveva al proprio interno veri e propri mostri sacri come Alfredo Pallone, Antonello Iannarilli, Mario Abbruzzese e via di questo passo.

Adriano Roma

E’ stato vice sindaco di Arnara, consigliere regionale del Lazio seppure per una sola seduta, dopo le dimissioni di Franco Fiorito; consigliere d’amministrazione di Saf e Astral. Poi la decisione di fare un passo indietro e concentrarsi sull’amministrazione: è presidente del Gal Terre di Argyl. (leggi qui Emorragia cerebrale, stabile allo Spaziani Adriano Roma).

Doveva essere un impegno quasi rilassante per uno che ha impiegato la sua intera vita politica a correre da un Comune all’altro, da un Circolo politico all’altro. Di tutti conosceva i dirigenti, le beghe di bottega, i problemi delle amministrazioni, sia dove si governava e sia dove si stava all’opposizione.

L’altra sera un malore lo ha colpito. È stato portato di corsa in ospedale: emoraggia cerebrale. E nemmeno di lieve entità. Il quadro clinico al momento è sotto controllo. Solo i prossimi giorni diranno se sarà necessario un intervento.

Ha sempre dimostrato, nella vita e nella politica, di avere una tempra molto forte e adesso deve dimostrarlo ancora di più in quella che è la partita più importante.

Forza Adriano.

FLOP

MAURO BUSCHINI

Per anni è stato impegnato nel mantenere il precario equilibrio tra i presidi sanitari nel Nord della provincia di Frosinone. Isabella Mastrobuono voleva sopprimere di fatto l’ospedale di Alatri, altri volevano riaprire quello di Anagni mettendo sul tavolo una serie di motivi inattaccabili.

Mauro Buschini è sempre riuscito a tenere tutto in equilibrio: il San Benedetto di Alatri non ha mai chiuso, ha avuto un ruolo complementare allo Spaziani. E per Anagni un ruolo tutto da costruire legato all’emergenza. Il Covid ha costretto a rivedere tutto.

La visita all’ospedale di Anagni

E mentre il sindaco di Anagni batteva i pugni per ottenere un ruolo per l’ospedale della sua città, Mauro Buschini riusciva nel capolavoro, divenuto concreto attraverso l’abilità della nuova Dg Pierpaola D’Alessandro: Spaziani Covid Hospital, Alatri ospedale per surrogare la struttura di Frosinone ormai del tutto assorbita dalla pandemia. E Anagni che diventa il polo diagnostico di tutto il Nord. Ci sono voluti anni di lavoro e di abilità politica e amministrativa. (Leggi qui Covid, via alla rivoluzione. D’Alessandro cambia tutto).

Nemmeno 24 ore dopo l’annuncio però, il primo a fare visita all’ospedale di Anagni che torna a nuova vita sanitaria è stato Pasquale Ciacciarelli della Lega, che oltre alle mozioni ed agli ordini del giorno, nulla ha fatto per quella struttura. L’azione principale messa in campo, sono i selfie scattati insieme al sindaco nelle ore scorse.

Ha avuto il merito di soffiare i riflettori al presidente del Consiglio regionale, che nello stesso momento era impegnato ad Alatri con la Dg per verificare lo stato di avanzamento delle nuove Terapie Intensive. Commettendo la leggerezza di lasciare la scena fotografica a Pasquale Ciacciarelli al quale tanto basta. E infatti, senza troppo lavoro, si è preso la scena e gli applausi. Lasciando Buschini a lavorare, senza selfie e senza applausi.

Qualcuno volò sull’ospedale di Buschini.

VINCENZO DE LUCA

Chi sputa per aria rischia poi di trovarsi la testa bagnata. Come sta accadendo al vulcanico governatore della Campania Vincenzo De Luca. Per mesi ha irriso la Lombardia per le sue strategie i contrasto alla pandemia. Mettendo in risalto i successi della sua Campania.

Vincenzo De Luca

Ora però le cose sono cambiate: il virus è arrivato in tutta Italia, esattamente dove il primo contestato lockdown aveva impedito che si sviluppasse. E adesso, con il Sars CoV2 in casa, anche Napoli e la Campania stanno mostrando tutti i limiti di un sistema sanitario che non può reggere un’ondata simile di contagi. Perché il problema è sempre lo stesso: si possono avere anche migliaia di posti letto. Ma nessun sistema sanitario al mondo, nemmeno quello cinese, è in grado di contenere un’intera regione o un’intero Paese che si ammalano nello stesso momento.

La conseguenza è che decine di pazienti sono in fuga dalla Campania e si stanno presentando ai pronto Soccorso di Formia e del basso Lazio per farsi ricoverare. Come se non bastasse è molto chiaro quello che si sta palesando sul piano politico. E cioè la lunga marcia del sindaco di Napoli Luigi De Magistris verso la candidatura alla presidenza della Regione Campania. Un’ipotesi che De Luca non potrà contrastare perché è al secondo mandato.

De Magistris per De Luca è l’equivalente di Biden per Trump. Ma forse è il caso che il presidente della Regione Campania, comunque bravissimo, nel momento dell’impatto della pandemia rifletta sulla scelta boomerang di attaccare la Lombardia soltanto perché fortino del Capitano Matteo Salvini.

Attento… che te rive’ n’ciocca.