Turismo, automotive e scelte chiare, ecco il 2021 cassinate

L'anno di Stellantis ed Unicas, del turismo da riportare e della politica da rimettere in sesto. All'ombra dell'abazia si incrociano sfide e uomini che disegneranno il futuro.

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Il 2021 di Cassino inizierà sotto un cielo costellato di… Stellantis. Questo il nome del gruppo automobilistico che nascerà dalla fusione tra il gruppo Fca e il gruppo francese Psa. L’assemblea è fissata per il 4 gennaio, poi Stellantis sarà realtà. Sarà il quarto gruppo automobilistico a livello mondiale. Cosa cambierà per lo stabilimento di Cassino?

Timori e speranze, alla vigilia, sono i sentimenti predominanti. Appare evidente che il nuovo gruppo sarà a trazione francese, spetta allora anche alla politica tenere i riflettori ben accesi sui piani industriali.

L’automotive polo nazionale

Il 2021, da questo punto di vista, non presenta criticità per Cassino, anzi. Oltre alle versioni ibride di Giulia e Stelvio, nel secondo semestre dell’anno partirà anche il nuovo modello: il Suv della Maserati, Grecale. Da una parte alcuni sindacati come la Fiom-Cgil mettono in guardia spiegando «che il solo segmento del lusso non è sufficiente a saturare lo stabilimento e a garantire piena occupazione». Tuttavia dall’altra mai come adesso tutti i riflettori sembrano puntati con concretezza sul settore dell’automotive.

Francesco Borgomeo

Non più le sterili cabine di regia dei sindaci del Cassinate che nulla hanno prodotto nel corso dell’ultimo decennio. Ma un tavolo che vede riuniti il Ministero dello Sviluppo Economico, la Regione Lazio, l’Università di Cassino, il Comune di Cassino, gli industriali e i sindacati. Perché, come ha spiegato il neo presidente del comprensorio Cassino-Gaeta di Unindustria Francesco Borgomeo, quello dell’automotive è un settore di dimensioni nazionali. Altro che cabine di regia dei sindaci.

Le preoccupazioni maggiori non sono legate tanto al partner francese. Ma agli effetti dello tsunami Covid sul settore Automotive. Ne uscirà cambiato in maniera radicale. Anche il mercato cambierà. Non è chiaro con quali conseguenze per un polo del lusso come quello di Cassino, che produce auto di segmenti impegnativi.

La carica del generale e della Cultura

Un’altra macchina da mettere in moto, nel 2021, è quella del Turismo. Nel mese di maggio è in programma l’inaugurazione, rimandata lo scorso anno a causa della pandemia, della statua del generale Anders.

Non sarà un semplice taglio del nastro e un evento fine a se stesso. Perché la statua verrà collocata in Largo Dante, al centro della città. Perché dovrà essere un’attrattiva per portare a Cassino i turisti. Turisti che, si spera, dal nuovo anno inizieranno nuovamente ad affollare Montecassino. E unitamente alla statua del generale Anders si lavora per far nascere all’ex Onmi il museo della Seconda Guerra Mondiale.

Il generale polacco Władysław Anders

In questi mesi di pandemia l’amministrazione ha lavorato a fari spenti: restano i problemi burocratici per spostare la centralina dell’Arpa Lazio, ad oggi situata in Largo Dante. Resistenze che il sindaco spera di superare già nel mese di gennaio.

E poi, unitamente al Turismo, si lavora di pari passo alla Cultura. Più precisamente: al Palazzo della Cultura. Nascerà in pieno centro, in un bene confiscato alle mafie. Nel 2021 poi l’assessore Danilo Grossi punta alla riapertura di tutti gli spazi culturali presenti a Cassino. Tra i primi a rivedere la luce sarà il teatro Manzoni: già nelle prossime settimane.

E poi Luigi Maccaro, delegato alle politiche giovanili, riaprirà la Rocca Janula. Nel 2021 Sarà finalmente fruibile tutti i giorni. Sarà gestita da una cooperativa di giovani, questo grazie a un bando vinto e finanziato dalla Regione.

L’anno dell’Urbanistica

Ma sarà un anno decisivo anche per quel che riguarda l’Urbanistica. Il piano urbano del traffico non può più attendere, anche alla luce del fatto che sono giunti finanziamenti per nuove piste ciclabili.

Devono essere pienamente integrate con la città, senza ripetere le sbavature della corsia ciclabile. Il sindaco potrà tirare un sospiro di sollievo perché in Comune ci saranno forze fresche: in totale 30 nuovi assunti e altri bandi saranno pubblicati nel secondo semestre dell’anno.

Salera a metà corsa

Enzo Salera. Foto © Alessia Mastropietro / Imagoeconomica

Il 2021 sarà l’anno del giro di boa: a dicembre il sindaco Salera sarà a metà del suo mandato.

Riuscirà, per il prossimo 31 dicembre, a far uscire la città dal dissesto finanziario? L’obiettivo è ambizioso, non impossibile, ma molto difficile.

Al giro di boa potrebbero esserci anche dei cambi in giunta. Un rimpasto di metà mandato, ma molto dipenderà da cosa Salera deciderà di fare.Tra i target c’è il secondo mandato ma anche la Presidenza della Provincia di Frosinone.

In entrambi i casi dovrà decidere la linea da adottare con il ‘fuoco amico‘ che lo ha raggiunto nel corso del 2020. Fino ad oggi ha deciso di tenerlo lontano, evitando di aprire linee di dialogo.

Ma se Salera deciderà di realizzare un campo largo, allora dovrà necessariamente cambiare strategia. Punto primo: impegnarsi perché il congresso del Pd si svolga nella maniera più distesa possibile, individuando un candidato che sia unitario, non di rottura.

E quindi iniziare un percorso con il Pd che, a quel punto, potrebbe chiedere ad esempio qualche spazio in amministrazione con un turnover degli assessori.

E poi c’è Luca Fardelli: ha in dote una buona dose di voti e si è distinto per molte meritorie battaglie. Diciotto mesi sono sufficienti come purgatorio? Sarebbe il caso di iniziare a coinvolgere anche lui e figure come Sarah Grieco per avere una leadership ancora più ampia. Leadership che si va conquistando ogni giorno di più il presidente del Consiglio Comunale Barbara Di Rollo. È lei a tessere i fili del dialogo con l’amministrazione regionale e con Nicola Zingaretti.

Carlo Maria, i cocci e i quadri

Carlo Maria D’Alessandro e Mario Abbruzzese

Nel centrodestra, invece, sarà un anno decisivo per Carlo Maria D’Alessandro. L’ex sindaco ha divorziato ufficialmente da Mario Abbruzzese e già agli inizi del 2020 aveva dato vita al suo movimento: “Liberi e Forti”.

Dopo aver preso il controllo dei gruppi consiliari e aver iniziato una collaborazione anche con il gruppo di opposizione che fa capo a Salvatore Fontana e Giuseppe Golini Petrarcone avrà una mission. Cioè dovrà riuscire a convincere anche i quadri dirigenti del centrodestra a sostenerlo. Anche perché, con le indagini giudiziarie in corso, nulla è da escludere: neanche le elezioni anticipate.

È noto che la Procura di Cassino sta verificando la validità delle firme a sostegno delle candidature presentate due anni fa. Nel caso in cui risultassero irregolarità formali (a prescindere dalla buona fede e dalla reale intenzione di commettere quell’errore) cosa accadrebbe? Ci sono due scuole di pensiero: La volontà popolare è stata chiara, non è stata né forzata né indotta in errore, quindi il voto supera le irregolarità. L’altra scuola: in caso di irregolarità, l’atto amministrativo può essere impugnato e può esserne chiesta la decadenza. Significherebbe ritorno al voto.

Per questo non c’è tempo da perdere per incollare nuovamente i cocci del centrodestra. Che nel 2020 si sono accomodati a tavoli separati: nel vero senso della frase. Più volte i consiglieri comunali sono andati a cena con Carlo Maria D’Alessandro decidendo la linea da seguire uin Consiglio; nello stesso momento i quadri di Partito andavano a cena con Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli e dettavano una linea diversa.

E il M5S? Non pervenuto. Non incide nel dibattito politico ed è diviso in fazioni. Anche nel 2021 appare destinato a fare la parte dello spettatore.

Unicas, addio Betta ma non subito

Il 2021 sarà un anno importante anche per quel che riguarda l’Università. Dal 20 al 31 maggio sarà l’Unicas ad ospitare la 74esima edizione dei campionati nazionali universitari. Per Cassino è la terza volta dopo le edizioni del 1998 e del 2013. E i Cnu saranno, verosimilmente, l’ultima occasione pubblica che avrà il rettore Giovanni Betta per salutare la sua università e la città di Cassino. Perché nel mese di giugno sono in programma le elezioni per il rinnovo della governance dell’ateneo.

Giovanni Betta è stato eletto nel giugno del 2015 e la riforma Gelmini del 2010 ha previsto per i rettori un unico mandato di sei anni. Non più un massimo di due mandati, ciascuno di 4 anni.

Giovanni Betta

Ma Betta resterà in carica fino a novembre nel cosiddetto “semestre bianco”. A settembre è in programma il trasferimento della sede di Lettere da via Zamosch al Campus Folcara e il Magnifico ha assicurato: «Sarò io a tagliare il nastro inaugurale».

Chi sarà il suo successore? La campagna elettorale entrerà nel vivo dopo l’inaugurazione dell’anno accademico. Già, l’anno accademico: l’inaugurazione del 2020 è stata l’ultimo grande evento pubblico che ha coinvolto la città.

Era il 7 febbraio: poco dopo è scoppiata la pandemia. Dieci mesi d’inferno. Il 2021 dovrà essere, necessariamente, l’anno della ripartenza. Le basi ci sono tutte.