Il presidente della Provincia intende indicare un esponente della sua componente: Michele Marini o Andrea Turriziani. Nel capoluogo si faranno le primarie, ma potrebbero non bastare ad evitare le solite spaccature nei Dem. De Angelis e Buschini puntano su Mauro Vicano. La patata bollente sul tavolo di Luca Fantini.
Il presidente della Provincia Antonio Pompeo vuole dire la sua sulla candidatura a sindaco del centrosinistra a Frosinone. Le elezioni nel capoluogo sono previste nel giugno 2022, mentre qualche mese dopo (fine ottobre) scadrà il secondo mandato dello stesso Pompeo alla Provincia. E lui può condizionare molto la scelta dell’eventuale successore. Con un meccanismo semplice: la fissazione delle elezioni, perché non potranno candidarsi alla presidenza quei sindaci che hanno davanti meno di diciotto mesi di mandato. (Leggi qui Sarà Pompeo a decidere il nome del suo successore).
De Angelis e la carta Vicano
Nel capoluogo però la situazione è già molto chiara. Francesco De Angelis, leader di Pensare Democratico, punta da tempo su Mauro Vicano, il quale ha ormai un asse d’acciaio con Angelo Pizzutelli, capogruppo, sub commissario di Ceccano, vicinissimo a Mauro Buschini e Luca Fantini. Oltre che re delle preferenze.
Proprio per evitare fibrillazioni e spaccature, nel Pd si è deciso di considerare seriamente l’ipotesi delle primarie di coalizione.
Marini è ‘poco convinto’
Per Base Riformista, l’area di Pompeo, potrebbe partecipare l’ex sindaco Michele Marini, il quale però non appare molto convinto di voler tornare nell’agone politico.
Tra i nomi che si fanno c’è quello di Andrea Turriziani. Ma se ci sarà la possibilità di competere alle primarie, perché tanto nervosismo nelle file del Pd per la candidatura a sindaco del capoluogo? Perché in realtà la tensione si taglia a fette.
In realtà le primarie dovrebbero servire per rimettere in piedi una coalizione competitiva, della quale dovrebbero far parte da protagonisti il Psi, Italia Viva, Demos, Azione, Leu. E naturalmente le liste civiche.
Ma ancora una volta si allunga l’ombra di una possibile spaccatura nei Democrat. Perché evidentemente in palio c’è di più. Per esempio le possibili candidature che contano alla Camera, al Senato e alla Regione. Antonio Pompeo non vuole essere tagliato fuori e sa che l’asse Francesco De Angelis-Mauro Buschini-Sara Battisti è molto forte.
Ma il segretario Luca Fantini con i fedelissimi è stato chiaro: il Pd non può permettersi altre lacerazioni a Frosinone. Come nel 2012. Come nel 2017. Ma se non bastano le primarie, allora cosa fare?