Vittorio Di Carlo ci prova. E 'tenta' Tersigni e Lucarelli. Che rifiutano. Proposta una candidatura in Regione. Oggi vale come le banconote del Monopoli. Lo scontro fra Enzo Di Stefano e Umberto Geremia. Nuove tensioni per la posizione di Caschera: se entra nella Lega Di Stefano si rivede i conti.
Una candidatura in Regione Lazio in cambio del ritiro del progetto per le prossime Comunali di Sora. Il commissario sorano di Forza Italia Vittorio Di Carlo lo ha prospettato all’ex sindaco Ernesto Tersigni. Gli ha lasciato intravedere una candidatura nella lista di Forza Italia alle Regionali chiedendogli in cambio due cose. La prima: di rinunciare al suo progetto di candidare sindaco Eugenia Tersigni. La seconda: unirsi con Forza Italia e Lega, formare una lista nella quale candidare consigliere suo figlio Augusto Tersigni. Il tutto per sostenere l’elezione a sindaco di Luca Di Stefano, attuale capogruppo del Carroccio.
Mano libera a Vittorio
La sospensione di Gianluca Quadrini da vice coordinatore regionale di Forza Italia ha lasciato sul campo politico una sola posizione ufficiale del Partito. Si punta alla coalizione con la Lega, tenendo fuori i Fratelli d’Italia che da quattro anni governano con il sindaco Roberto De Donatis. (Leggi qui A Sora la vendetta di Lega e Forza Italia per Terracina: rimette in gioco Di Stefano).
Un progetto del tutto diverso da quello di Gianluca Quadrini. Puntava alla creazione di una nuova Piattaforma Civica per rieleggere il sindaco attuale. Una scelta basata su un’evidenza: Roberto De Donatis in municipio ci è arrivato quattro anni fa proprio con i voti di Forza Italia, buona parte della sua amministrazione si basa su esponenti forzisti che in questi anni sono usciti dal Partito; come nel caso di Alessandro Mosticone, di Antonio Farina, del gruppo di Lino Caschera. (Leggi qui (leggi qui De Donatis senza tessera punta a farsi rieleggere dal Centrodestra).
Con la strada spianata dal coordinatore regionale Claudio Fazzone adesso Vittorio Di Carlo si è lanciato nella realizzazione del suo progetto. E dopo avere approcciato Ernesto Tersigni ha contattato l’ex assessore allo Sport Stefano Lucarelli.
A lui Di Carlo chiede di mollare il progetto civico che guarda a sinistra. Quello che è stato teorizzato dall’ex Segretario cittadino del Partito Democratico Enzo Petricca. E gli chiede di formare una lista di centrodestra a sostegno di Luca Di Stefano. (leggi qui Elezioni, l’ex segretario Pd punta sui Tersigni. E apre a Forza Italia).
Due No per Vittorio
Quasi superfluo sottolineare che le risposte arrivate sia da Ernesto tersigni che da Stefano Lucarelli sono state due secchi no.
Ernesto Tersigni non è un politico di primo pelo. L’affare proposto non gli conviene. In primo luogo perché dovrebbe gettare a mare un progetto su cui sta lavorando da almeno un anno. In secondo luogo perché la candidatura alle Regionali ipotizzata come contropartita è molto aleatoria: nessuno può garantire niente a nessuno, come hanno dimostrato le candidature del 2018. In quell’occasione Forza Italia silurò Gianluca Quadrini per blindare l’elezione di Pasquale Ciacciarelli, rinunciando ad alcune migliaia di voti. Che hanno contribuito a far saltare l’elezione di Mario Abbruzzese a Montecitorio.
E poi, anche a voler accettare, quale valore aggiunto porterebbe Forza Italia ad un Tersigni candidato alle Regionali? Nessuno. Il Partito oggi a Sora i voti non li ha, tranne quelli di Di Carlo, della capogruppo di opposizione Serena Petricca e pochissimo altro. Tutti sono andati via.
Nessun appoggio arriverebbe dalla Lega, perché il Carroccio metterebbe in campo i suoi candidati. Pasquale Ciacciarelli ha lì l’arsenale custodito da Lino Caschera.
In pratica, Ernesto Tersigni dovrebbe compiere una rinuncia determinante per eleggere a Sora un sindaco della Lega in cambio di… niente. Un pugno di banconote del Monopoli.
L’Umberto furioso con Di Stefano
Intanto si apre pure un altro fronte. Lo hanno innescato alcune dichiarazioni dell’ex sindaco ed ex consigliere regionale Enzo Di Stefano. Hanno fatto infuriare Umberto Geremia. Che pure era ormai sicuro di essere parte integrante del progetto. (leggi qui Patto della Coca Cola, ma Fratelli d’Italia non la beve e sta ai margini del tavolo)
Enzo Di Stefano nei giorni scorsi ha detto sostanzialmente una cosa. Cioè che finché la signora Floriana De Donatis, da poco entrata in FI in quota Gianluca Quadrini sosterrà la rielezione del sindaco Roberto De Donatis, Umberto Geremia – marito della signora – non sarà candidato sindaco. (leggi qui Caos Forza Italia, Floriana si tessera e subito le alzano le barricate)
«E’ stato scorretto – lo sfogo a caldo di Geremia –. Siamo stati in riunione fino alla sera prima e non ha avuto il coraggio di dirmi che aveva già rilasciato quelle dichiarazioni contro di me».
Poi, la sera del 19 agosto, l’incontro fra il King e l’ex sindaco Di Stefano.
Due le questioni pesanti sollevate da Geremia. La prima, che ha tutti i connotati di una minaccia. «Vi faccio fare la fine di Cassino. Faccio due liste e mi candido a sindaco così perdete». Eloquente. La seconda, che è una strategia per mettere Di Stefano con le spalle al muro. «Se il problema è Floriana a settembre la faccio sganciare dall’Amministrazione. Però il candidato sindaco sono io».
Si sente scippato e rivuole le leve dei comandi che pensava di aver manovrato finora.
Fattore Lega e colonnelli allarmati
L’intervento a gamba tesa di Enzo Di Stefano contro una eventuale candidatura a sindaco di Umberto Geremia avrebbe messo in allarme anche i colonnelli della Lega. Quelli che sono fuori Sora. Perché l’indicazione del candidato sindaco spetta alla Lega di concerto con Forza Italia e con le civiche.
Che la Lega a Sora non abbia molto attecchimento nel territorio è un dato di fatto. Come pure che i voti li prenda Matteo Salvini quando si tratta di competizioni nazionali mentre si assiste a continui flop a livello comunale. (leggi qui Più Salvini che Lega. Cinque Stelle “allergici” al Pd).
Altrettanto chiaro è che i voti su quel fronte ce li ha la famiglia Di Stefano. Un elemento, questo, che permette all’ex sindaco Enzo ed al capogruppo consiliare del Partito Luca suo figlio, di dettare la linea politica.
Di Stefano, Caschera e la Lega variabile
E se cosi non fosse? Se alla fine la Lega decidesse in un altro modo? Se lasciasse a piedi Luca Di Stefano? Dopotutto la Lega a Sora adesso ha due anime. C’è da dicembre quella portata sul Carroccio dall’ex coordinatore provinciale di Forza Italia Pasquale Ciacciarelli. Che a Sora conta su Lino Caschera.
Fino ad oggi a Caschera è stato impedito di entrare nella Lega proprio per non alterare gli attuali equilibri. Al momento delle votazioni però le sue preferenze saranno determinanti. Tenere Caschera ai margini è elettoralmente rischioso. (leggi qui I destini di Sora si decidono a Fiuggi: il De Donatis bis non è impossibile).
A settembre, e quindi fra qualche giorno, si dovrebbe mettere mano proprio alla Questione Caschera.
Voci sempre più insistenti e accreditate in tal senso parlano chiaro. Se Lino Caschera venisse ammesso nella Lega, Luca Di Stefano uscirebbe. E le due liste annunciate, una della Lega e una civica fatta da Enzo Di Stefano, diventerebbero entrambe civiche.
Nel progetto rimarrebbe soltanto una parte di Forza Italia. Cioè quella rappresentata dalla capogruppo consiliare Serena Petricca (in opposizione) e dal coordinatore Vittorio Di Carlo.
Mentre i Di Stefano, FdI e un altro pezzo di FI (quello con Floriana De Donatis che fa riferimento a Quadrini) starebbero sicuramente da un’altra parte. E non è escluso che possa seguirli anche Umberto Geremia.