La città divisa fra l'emergenza e il 'laboratorio' notturno per decidere come si andrà alle urne. I nodi Lega e FdI, le voci e gli scenari. Tutto di notte, tutto on line.
Dalle riunioni notturne fatte a Dolce Mimì o al Jazz Inn prima del lockdown, ai vertici sempre notturni ma in videochat, fatti nel periodo della quarantena stretta. Per parlare di politica e di futuro. L’emergenza Covid sta cambiando le abitudini della politica. Anche quella della città di Sora. Che di giorno lotta con l’emergenza sanitaria e di notte si incontra non più nei bar, nelle piazzette o negli androni della Casa comunale di Corso Volsci 111. Dove, magari, prima o dopo una conferenza dei capigruppo o un Consiglio comunale, ci si confrontava, anche fra parti politiche contrapposte. Ora si fa tutto on line.
Cambiano pure gli interlocutori. Non c’è più traccia di Umberto Geremia. Assenti anche Floriana De Donatis e il gruppo di Fratelli d’Italia. Qualcuno scherzando sostiene che Massimiliano Bruni la sera va a dormire presto. E c’è chi giura che, alla fine, dai vertici, verrà imposto lo schieramento compatto del centrodestra per le elezioni comunali della primavera 2021. Con una serie di limiti e di interrogativi.
Ora tutto ciò si fa con l’aiuto della tecnologia: videochiamate multiple tramite Skype, WhatsApp ma soprattutto Messenger. Insomma, in parallelo con la gestione dell’emergenza a Sora si pensa anche alla ripartenza, al futuro politico e amministrativo.
E gli incontri in video chat sono sempre più variegati nei loro partecipanti. La cosa ormai va avanti da oltre una settimana.
Apre le danze la Lega
C’è stato un secondo capitolo, dopo la video riunione di maggioranza delle settimane scorse, la prima in era Covid, necessaria a chiarire le divergenze di vedute riscontrate poco prima in Municipio, fra il sindaco Roberto De Donatis da un lato e l’assessore ai Servizi Sociali dall’altro. (leggi qui Covid-19, fine della tregua: le liti riprendono sui social).
Le divergenze erano sulle le modalità di gestione dei contributi da destinare all’emergenza alimentare, stanziati sia dallo Stato che dalla Regione Lazio.
Ora è la Lega a sfruttare i moderni mezzi per riunire il direttivo del Partito a Sora. Presente in collegamento anche la coordinatrice provinciale e deputata Francesca Gerardi. Era stata lei, lo scorso autunno, e proprio a Sora, in occasione della presentazione della nuova classe dirigente del partito, a parlare chiaro. “La Lega andrà avanti con il proprio candidato e il proprio programma, aprendo al mondo civico”. (leggi qui Sora, la Lega chiude le porte: «Chi vuole si deve accodare»).
Dello stesso avviso Forza Italia che, per bocca del commissario cittadino Vittorio Di Carlo aveva detto altrettanto chiaramente che un accordo sarebbe stato possibile soltanto con l’abbandono dell’attuale maggioranza da parte del partito dei Fratelli d’Italia. (leggi qui Forza Italia fa quadrato con la Lega: niente accordi con FdI e chi è in maggioranza).
Nel frattempo c’era stato un incontro fra i vertici provinciali a cui, per il partito di Giorgia Meloni, su delega del presidente provinciale Pulciani, aveva partecipato anche Massimiliano Bruni. Ne era uscito un documento scritto a penna con una sorta di generico impegno a creare le condizioni per andare avanti uniti. (leggi qui Il centrodestra è in riunione, salta la seduta del Consiglio Comunale).
Ciacciarelli e quello strano stallo
Proprio da questo sembrano essere ripartite le trattative, ossia dalla necessità di organizzarsi in vista delle elezioni comunali, che ormai in molti avvertono come sempre più vicine. Semplicemente perché il tempo scorre velocemente e l’emergenza sanitaria ha costretto tutti a un arresto forzato dei lavori in corso.
Per quanto riguarda in particolare proprio la Lega, tuttavia, si registra la strana situazione venutasi a creare con l’ingresso nel Partito del consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli, proveniente da “Cambiamo”. Proprio lui a Sora ha messo il partito in una situazione di stallo. Sia il capogruppo consiliare Lino Caschera che l’assessore al Welfare Veronica Di Ruscio, sono stati costretti a rimanere fra color che son sospesi.
Colpa del veto posto da Luca Di Stefano, consigliere comunale di opposizione e leader politico del partito. Un veto che può essere sintetizzato così: la Lega a Sora è in opposizione. Chi vuole farne parte deve stare all’opposizione. Il che implicherebbe automaticamente la caduta dell’amministrazione De Donatis che continua a stare al timone con un solo voto in più rispetto alla minoranza.
Ma proprio adesso, mentre si decide del futuro, tutte queste anomalie starebbero vendo a galla. In primis il disagio velatamente espresso proprio da alcuni esponenti della Lega che si sentono ingessati da questa situazione. “Come si fa a fare opposizione così? Dovremmo attaccare politicamente un consigliere e un assessore con cui molto probabilmente ci ritroveremo a fare politica insieme, nello stesso partito”. (leggi qui La Lega non si lega: scintille Di Stefano – Ciacciarelli e salta il convegno).
L’ordine: non confondere gli elettori
E nemmeno viene presa in considerazione la possibilità che la Lega “ufficiale” passi in maggioranza. Dopo quattro anni di opposizione una scelta del genere sarebbe difficile da giustificare agli occhi degli elettori. Ma lo sarebbe anche un eventuale accordo di centrodestra. Si dovrebbe assistere a comizi in cui la Lega chiede il voto per i presunti demeriti dell’amministrazione uscente mentre Fratelli d’Italia – che sarebbe l’alleato – lo chiede invece per i presunti meriti.
Sono dunque questi gli interrogativi in questi giorni sempre più frequenti.
Petricca, notti di mamma
Nel frattempo ci si confronta a suon di videochiamate. Negli ultimi giorni ce ne sono state almeno tre e hanno visto praticamente la presenza contestuale di consiglieri comunali e amministratori. Di maggioranza e di opposizione. Quasi sempre su iniziativa di Lino Caschera.
La prima è quella del 20 aprile. Presenti il consigliere regionale e vicepresidente della Commissione Sanità Lazio, Loreto Marcelli (Movimento 5 Stelle) Lino Caschera e il vicesindaco Fausto Baratta. E ancora, Francesco De Gasperis, Luca Di Stefano e Filippo Porretta (entrambi Lega). Coinvolto anche Ernesto Tersigni.
Lino Caschera ha provato a chiamare anche Serena Petricca (Forza Italia) che però non ha risposto al telefono. Orario improponibile per una giovane mamma: erano le due di notte. Senza esito anche il tentativo di mettersi in contatto con Natalino Coletta. Forse anche per il capogruppo di Patto Democratico l’ora era tarda. Visto che sia lui, sia Petricca, martedì erano invece presenti.
In chat va bene, negli occhi è meglio
Al centro della video chat di gruppo ci sono state le prossime elezioni. Ancora una volta è emersa la necessità di organizzarsi vista la volontà dei vertici di andare tutti uniti come centrodestra.
Fra gli nodi da sciogliere ci sarebbe anche la presenza o meno di Fratelli d’Italia, fatta spesso coincidere con il ruolo di Bruni. “Ci deve stare o no?” l’interrogativo ricorrente.
E poi ancora una volta sarebbe emersa la posizione della Lega: manca poco e ancora non si sa cosa fare. Con Caschera vicino a Ciacciarelli e alla Lega, Luca Di Stefano e Filippo Porretta hanno le mani legate.
“Speriamo in un imminente allentamento delle misure di contenimento”, è l’auspicio ricorrente dei più. E’ forte il bisogno di incontrarsi per ragionare guardandosi negli occhi.
E Mosticone intanto chiama Marcelli
A chiamare il consigliere regionale Marcelli, sempre durante la stessa conversazione multipla, è stato il capogruppo di Reset Alessandro Mosticone. Ha sentito la necessità di chiedergli “come si sta muovendo la Regione a proposito dell’emergenza sanitaria”. “Vediamo cosa accade a settembre-ottobre” avrebbe riposto il deputato regionale.
Non è mancata la provocazione di Luca Di Stefano a Ernesto Tersigni: “Gira voce che stai preparando a candidarti di nuovo a sindaco”. “Non è assolutamente vero” la risposta secca di Tersigni che avrebbe quindi spostato l’attenzione sulla leadership dell’eventuale centrodestra unito. Una leadership che a quanto pare a oggi non c’è e che potrebbe essere addirittura la premessa indispensabile per un eventuale accordo.
C’è anche De Donatis
Martedì la seconda telefonata. Più istituzionale che politica. Al punto tale che vi hanno preso parte anche il sindaco Roberto De Donatis e l’assessore Veronica Di Ruscio. Oltre a Lino Caschera, Natalino Coletta, Serena Petricca, Luca Di Stefano, Fausto Baratta, Filippo Porretta, Maria Paola D’Orazio.
Insomma, una sorta di rimpatriata, molto simile a quelle che una volta di si facevano, Municipio e dintorni, a margine di riunioni o sedute ufficiali.
L’assessore Di Ruscio ha posto in evidenza il grande sforzo che il Comune sta facendo dal punto di vista dell’assistenza sociale. A tal proposito Maria Paola D’Orazio ha reso nota la sua richiesta di accesso agli atti “per sapere a chi sono stati dati gli aiuti alimentari”. “E’ nel tuo diritto” avrebbero commentato l’assessore comunale e il consigliere regionale.
Il sindaco invece, pare con tono scherzoso, si sarebbe raccomandato “di non portare a conoscenza della videoconferenza alessioporcu.it”.
Quadrini: “Tanti auguri Alessà!”
Per continuare in bellezza ieri sera, mercoledì, la terza videochiamata. Poco dopo le 23 e 30. Stavolta per fare gli auguri al consigliere comunale Alessandro Mosticone. Che oggi compie 41 anni insieme al suo fratello gemello. Tanti gli amministratori presenti al video party. Fra loro anche il vice coordinatore regionale e presidente della XV Comunità Montana, Gianluca Quadrini e di nuovo il consigliere regionale Loreto Marcelli. In attesa che arrivasse la mezzanotte per il brindisi virtuale si è discusso della situazione dell’emergenza. Poi tutti a nanna.
Intanto sorgono interrogativi circa il mancato coinvolgimento, per ben tre giorni di seguito, dei consigliere comunali di Fratelli d’Italia. Che sia il segnale di una linea ben precisa?