I protagonisti del giorno. Top e Flop del 11 settembre 2020

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

SALERA / DI ROLLO

Il sindaco di Cassino Enzo Salera ed il presidente del Consiglio Comunale Barbara Di Rollo hanno una visione di prospettiva oltre che un modello politico. E il punto approdo è rappresentato dalla possibile candidatura di Salera alla Presidenza della Provincia di Frosinone.

Enzo Salera e Barbara Di Rollo

C’è un filo conduttore nel Partito Democratico che cambia pelle e segretari ad ogni livello: ogni volta il Cassinate conta poco. C’è una ragione storica e politica ben precisa. Per oltre vent’anni infatti è stato il Cassinate a dare le carte: eleggendo parlamentari e sottosegretari, consiglieri regionali e presidenti della Provincia ma anche della Camera di Commercio. Poi è arrivata l’epoca dei due Francesco, De Angelis e Scalia, che ha spostato a Nord l’asse degli equilibri. Lasciando a Cassino un ruolo marginale.

Ora Enzo Salera e Barbara Di Rollo possono mettere fine a questo isolamento. Ma condizione di non riproporre una Cassino caput mundi a discapito di Frosinone. La loro abilità politica dovrà essere quella di raggiungere un equilibrio all’interno delle varie sensibilità Dem riconoscendo a ciascuno il suo ruolo. Non una conventio ad excludendum: niente patti con Antonio Pompeo o Francesco De Angelis a discapito della parte che resta fuori. Ma un patto con una delle due parti che riconosca i valori dell’altra.

Il fatto che il recente Congresso provinciale Pd non abbia dato alcun segnale al Cassinate, mette Salera e Di Rollo nella condizione di far pesare questa ‘dimenticanza’.

Perché la presidenza della Provincia? Intanto per l’importanza ed il prestigio del ruolo, ma anche perché con il voto ponderato si devono convincere gli amministratori. E questo significa radicamento nel Partito. Esattamente quello che vuole il Pd nuovo.

La nuova coppia più bella della Politica.

FRANCESCO BORGOMEO

Tutte le strade portano a Roma, ma c’è una soddisfazione in più se le strade di Roma vengono fatte con i selci prodotti in Ciociaria. Di più ancora se da una fabbrica che era destinata alla chiusura.

Francesco Borgomeo

Sono i sampietrini in pietra ceramica prodotti a Roccasecca dalla Grestone di Francesco Borgomeo a lastricare da oggi il nuovo attraversamento di via Giulia, la regina delle strade nel I municipio dell’urbe. (leggi qui)

Strisce bianche indelebili di materiale porcellanato, esportato in tutta Europa e nel Nord America. La posa terminerà entro la fine della settimana.

Nei giorni scorsi Francesco Borgomeo aveva inviato una lettera aperta a Virginia Raggi invitandola a non coprire i sampietrini con l’asfalto. Perché aveva spiegato, proprio la particolare forma del sampetrino è in grado di di scaricare meglio il peso. Ed evitare la creazione di voragini. «Roma è vuota sotto – aveva ricordato Borgomeo – e non è cambiandola sopra che la si potrà riempire».

Se poi si considera che una parte del sampietrino ricicla ceneri generate dalla combustione dei rifiuti romani, il cerchio dell’economia circolare è completo.

Nelle ore scorse il vescovo Ambrogio Spreafico aveva ricordato l’enciclica di Papa Francesco per il rispetto della terra, la cura delle sue risorse. La risposta di Borgomeo e del I municipio è stata la pietra realizzata senza sventrare montagne, senza l’uso di manodopera infantile o ai lavori forzati. Come spesso avviene nelle cave del sudest asiatico: le uniche dalle quali arriva ancora il basalto. (leggi qui L’urlo green di monsignore, Spreafico: “Tutto è collegato”).

Ancora una volta Francesco Borgomeo dimostra di essere sintonizzato sull’attualità. Ma anche sulla sensibilità, evidenziando che c’è un modo di fare impresa, vincente e conveniente ma anche eco sostenibile.

La strada del successo.

FLOP

I VICE COORDINATORI DI FDI

Todos caballeros” annunciò dal balcone del Palazzo d’Albis sua maestà Carlo V durante la visita ad Alghero compiuta nell’ottobre del 1541. «Tutti nel Coordinamento Provinciale» ha annunciato il coordinatore provinciale dei Fratelli d’Italia Paolo Pulciani. E soprattutto tutti con il ruolo di vice.

Massimo Ruspandini

Un’infornata in poche ore: Alessia Savo, Riccardo Ambrosetti, Pasquale Cirillo. Che si aggiungono ai già vice Gabriele Picano e Roberto Toti.

Viene un dubbio: non è che il senatore Massimo Ruspandini, per cercare di allargare il campo senza andare in profondità, moltiplica coccarde e strapuntini diminuendo potere e peso specifico di ognuno?

L’impressione è che in questo modo il senatore voglia soltanto proteggere i suoi, quelli della prima ora. Quelli che provengono da Alleanza Nazionale, in alcuni casi anche dal Movimento Sociale. E allora cosa c’è di meglio che gettare il fumo negli occhi? E dare l’impressione (ma solo l’impressione) che nel Partito c’è davvero posto per tutti?

In questo ragionamento però c’è un punto debole: alla fine così non si cresce. Basta ricordare cosa avveniva ai tempi della lira: si moltiplicavano gli zeri sulle banconote. Ma il risultato era che valevano in realtà sempre meno.

Esattamente come sta accadendo con le feluche da ambasciatore ed i bastoni da ammiraglio distribuiti a mani basse in queste ore.

C’è un precedente storico: a Benito Mussolini in tanti facevano credere che l’Italia avesse chissà quale flotta aerea. Ma semplicemente i velivoli venivano spostati da una parte all’altra; da qui l’espressione ‘gli aerei di Mussolini’. La sensazione è che non ci sia la volontà di allargare davvero, ma solo di dare l’impressione.

Sotto il vestito sempre gli stessi.

CLAUDIO DURIGON

Continua ad essere lui il candidato alla presidenza della Regione Lazio per la Lega ed il centrodestra. C’è solo un particolare e cioè che alla Regione Lazio non si vota e neppure si voterà. Ormai è chiaro che Nicola Zingaretti, che è anche il segretario nazionale del Pd (ma tanti lo dimenticano) non lascerà mai anticipatamente la presidenza. In quanto è questa la carica che gli consente di mantenere il rapporto con il territorio e perfino qualche distanza.

Claudio Durigon, Foto: © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Il problema della Lega e quindi di Claudio Durigon, è anche quello del centrodestra. Cioè che non ha ancora uno straccio di possibile candidato sindaco di Roma. Chi lo esprimerà? Fratelli d’Italia sta facendo melina, gli azzurri non ce l’hanno. E la Lega, per non pregiudicare la candidatura alla presidenza della Regione, resta in silenzio.

Claudio Durigon è il coordinatore del Carroccio nella capitale e quindi si trova in una posizione complicata. Se continua in questo modo rischia un logoramento preventivo che può pregiudicarne davvero la candidatura alla presidenza della Regione. F

orse sarebbe il caso che provasse a sfilarsi in questa fase, ché davvero alla Regione Lazio non c’è traccia di voto anticipato .

Qualunque cosa possa succedere all’election day.

Troppo in anticipo, cioè in ritardo.