Tutto quello che è accaduto in un anno a Sora. E che bisogna sapere per capire cosa accadrà nel 2020. In città. Ma anche le ripercussioni sulla politica provinciale
Il 2018 si era chiuso con la delibera di Consiglio che prorogava la gestione della farmacia comunale di Sora per un anno e con l’Amministrazione De Donatis che si reggeva sulla Piattaforma Civica del 2016 per un solo voto in più. Il 2019 si chiude con una delibera che stabilisce una ulteriore proroga di un mese per la gestione della farmacia comunale. E con l’Amministrazione De Donatis che si regge ancora per un solo voto in più. Ma due traballano.
Il 2020 si aprirà certamente con un ricorso al Tar da parte del socio privato della “Farmacia comunale Srl”. Chiederà la sospensiva per tutti gli atti consiliari inerenti il passaggio alla gestione in house. Al ricorso si aggiungerà quello di diversi esponenti della minoranza: chiederanno a loro volta l’annullamento degli atti ipotizzando svariati vizi di forma e di sostanza.
L’anno proseguirà addentrandosi nella burrascosa situazione politica: con i vari gruppi che si stanno coalizzando e “politicizzando” in preparazione alle elezioni del 2021. Salvo che non si vada votare prima. La presa di posizione sulla Farmacia comunale fatta in Aula dal consigliere di minoranza Maria Paola D’Orazio (in sintonia con la maggioranza ma rimasta in Aula solo fino ad un certo punto del dibattito) e quella di due consiglieri di maggioranza (contrari alla linea del sindaco ed assenti durante la discussione sul punto) pone sempre più un bilico l’amministrazione.
Il gruppo di minoranza è composto da 7 persone. Per mandare a casa il sindaco ne manca uno. Uno è incerto, ma sarebbe pronto qualora avesse la certezza di essere lui il nono.
LA DELIBERA DI PROROGA DEL 2018
E’ trascorso praticamente un anno da quando il 28 dicembre 2018 il Consiglio comunale ha approvato una delibera che prorogava di un anno la gestione mista pubblico-privata della farmacia.
Da allora però il primo atto ufficiale con cui viene messa mano alla questione è dell’ottobre 2019: una Pec inviata al Cda della municipalizzata da parte del Comune. Con cui si notifica l’intenzione di cambiare modello di gestione, passando dalla società mista (Comune e farmacista privato) alla società in house.
Sempre a dicembre 2018 si registrava la rottura politica fra il sindaco Roberto De Donatis e Umberto Geremia (alias Il King), già assessore e marito della consigliera di maggioranza Floriana De Donatis. Le divergenze politiche sarebbero iniziate proprio per la farmacia.
L’ELEZIONE DELL’AMMINISTRATORE UNICO DI AMBIENTE SURL
Un altro punto di svolta si ha il 18 giugno 2019. Si riunisce il Consiglio comunale e fra gli argomenti all’ordine del giorno c’è la nomina dell’Amministratore unico di Ambiente Surl, la società municipalizzata che gestisce la raccolta dei rifiuti in città.
Nonostante i molti voti a favore di Umberto Geremia (che aveva prima presentato e poi ritirato la propria candidatura per motivi di quiete familiare) passa il candidato espresso da Fratelli d’Italia, Ennio Mancini.
È giusto il caso di ricordare che in quella fase FdI aveva soltanto un consigliere comunale e nessun assessore. Proprio perché per accordi pre-elettorali alla sua lista sarebbe toccato l’Amministratore della municipalizzata Ambiente. Altrimenti Bruni avrebbe chiesto il rimpasto. (leggi qui La notte porta il presidente della Ambiente: è Mancini)
LE ELEZIONI EUROPEE E L’EXPLOIT DI BRUNI
Nel frattempo, a maggio c’erano state le elezioni europee, che avevano portato all’elezione del sindaco di Terracina Nicola Procaccini.
Massimiliano Bruni, leader riconosciuto di Fratelli d’Italia a Sora consolida la propria posizione nel Partito. Si ‘misura’ sul nome di Procaccini ottenendo un risultato di tutto rispetto. Al punto che entra a far parte dello staff del neo parlamentare Ue a Strasburgo, diventando uno dei suoi più stretti collaboratori. (leggi qui Sora ed i verdetti delle urne).
Comincia un lavoro sul territorio, con il sostegno del senatore Massimo Ruspandini, che fa guadagnare a Bruni sempre più terreno.
IL NUCLEO DI VALUTAZIONE E LA RICHIESTA DI ACCESSO AGLI ATTI
È appena avvenuta la nomina dell’Amministratore unico di Ambiente Surl, quando uno degli esponenti del Nucleo di valutazione e Anticorruzione del Comune di Sora, la dottoressa Cristina Marrone, fa richiesta di accesso agli atti e chiede all’ordine dei Dottori Commercialisti di verificare la posizione e le attestazione del dottor Mancini. (leggi qui Ambiente Surl, «Nulla di personale ma datemi le carte»).
A novembre c’è il bis: anche un altro membro del nucleo fa richiesta di accesso agli atti e, non avendo ricevuto nulla, dopo trenta giorni si dimette. Era in quota Fratelli d’Italia. (leggi qui Terremoto in municipio: dimissioni bis per la Ambiente).
Il sindaco ne nomina un altro proveniente da Frosinone che diventa anche presidente al posto di Loreto Favoriti a cui, pur restando nel Nucleo, viene chiesto di fare un passo indietro nel comando. Anche in questa fase FdI avrebbe chiesto di poter di esprimere il nuovo componente ma il primo cittadino stavolta si è imposto.
Nel frattempo a nessuno dei professionisti del Nucleo sarebbero state corrisposte le competenze per il 2019. Si prepara un’altra battaglia.
CENE CARBONARE, ACCORDI NEMMENO TANTO SOTTOBANCO
Subito dopo le elezioni Europee, la nomina dell’amministratore della Ambiente, fra maggio e giugno cominciano a registrarsi le prime cene carbonare fra esponenti di maggioranza e opposizione. Sono i primi contatti con i quali preparare la coalizione di Centrodestra in vista delle Amministrative del 2021. È l’inizio della fine della Piattaforma Civica cioè del modello che portò all’elezione di Roberto De Donatis a sindaco: niente Partiti e solo formazioni civiche.
L’antipartitismo ha aumentato l’isolamento politico di Sora: alle elezioni Provinciali la città è l’unica tra i grandi centri a non eleggere un proprio rappresentante. Sono proprio i Partiti a dire che quel modello ha svolto egregiamente la sua funzione ma ora la politica deve tornare a svolgere il proprio ruolo anche in una città come Sora, importante crocevia economico fra tre regioni del centro Italia: il Lazio, l’Abruzzo e la Campania.
Cominciano le prime cene ufficiali e spuntano i primi patti. Il primo è quello federativo fra Alessandro Mosticone e Francesco De Gasperis, a cui poco dopo si aggiunge Lino Caschera: è il cosiddetto Patto del tartufo (leggi qui Il Patto del Tartufo è servito: Mosticone – De Gasperis – Caschera uniti al voto). Per comprendere il peso politico dei commensali basti considerare che i tre consiglieri comunali esprimono il vicesindaco Fausto Baratta, l’assessore al Commercio Daniele Tersigni e l’assessore ai Servizi sociali Veronica di Ruscio.
Segue un’altra cena da Pierina alla Selva fra vari esponenti della vecchia politica: ci sono anche Alberto La Rocca, Salvatore Meglio e Mario Cioffi. (leggi qui Da ‘Pierina alla Selva’ il patto della polenta per le elezioni).
EFFETTO LEGA
A dare il via alle consultazioni per costruire le alleanze elettorali è stata una dichiarazione fatta dal coordinatore provinciale della Lega Francesca Gerardi su Alessioporcu.it.
Intervenendo a Sora per la presentazione della nuova sede cittadina del Carroccio e dei nuovi dirigenti leghisti, l’onorevole Gerardi dice che la Lega rivendicherà la candidatura a sindaco della città. Annuncia di avere già il nome da schierare e che il resto del centrodestra può solo accodarsi. Non fa il nome del candidato sul quale puntare ma tutti sanno che è Luca Di Stefano, apprezzato consigliere d’opposizione. (leggi qui Sora, la Lega chiude le porte: «Chi vuole si deve accodare»)..
Massimiliano Bruni non sta a guardare. E dopo pochi giorni riunisce un vertice a Ceccano, nel quale viene messa a punto la contromossa: Fratelli d’Italia presenterà il suo candidato, non accetterà supinamente il diktat della Lega; sarà necessario un tavolo provinciale nel quale definire la candidatura a meno di non voler arrivare alla spaccatura. Nemmeno in questo caso viene fatto il nome ma a tutti i commensali è chiaro che sarà l’avvocato Marco Mollicone (leggi qui Divisi alle urne: la Lega ha il candidato. Fratelli d’Italia pure).
Solo a fine anno, nel corso di un’intervista con il direttore Alessio Porcu su Teleuniverso durante Faccia a Faccia delVenerdì l’onorevole Francesca Gerardi ammette che la sua dichiarazione fatta mesi prima serviva solo per avviare il dibattito e che il nome del candidato del centrodestra a Sora verrà definito da un tavolo unitario. (leggi qui Gerardi: “Rotondo non sarà il nostro candidato. A Sora si farà la coalizione”)
RIMPASTI ANNUNCIATI E RIMPASTI VERI
Sempre a giugno comincia il balletto dei rimpasti. Si parla del presidente del Consiglio Antonio Lecce che vorrebbe un assessorato. Poi di Natalino Coletta. Quindi di Floriana De Donatis: la sua è l’unica lista che, pur avendo raccolto tantissimi voti non ha un proprio rappresentante in Giunta.
Il sindaco tergiversa. Rinvia a settembre. E non tocca nessuna delega. L’unico che riesce a rompere gli schemi con un formidabile colpo di coda è Alessandro Mosticone: dichiara pubblicamente che non ci sarà nessun rimpasto generale e che chi vuole, può ritirare il proprio assessore e indicarne un altro, secondo quello che definisce il “Manuale Cencelli” di democristiana memoria. Alla faccia della piattaforma civica che di civico ha solo il nome e nella pratica agisce con ferree regole politiche e partitiche. (leggi qui Il rimpasto può attendere: a Sora la politica gioca la ‘singola’).
Senza avvertire gli alleati, all’improvviso procede con la sostituzione dell’assessore che lo rappresenta in giunta: via Silvia Ucciero e dentro Daniele Tersigni (leggi qui Mosticone cambia l’assessore e non avverte nessuno).
Si delinea un’ipotesi di rimpasto che potrebbe salvaguardare tutti gli equilibri. Natalino Coletta dovrebbe prendere il posto di Maria Gabriella Paolacci al Bilancio: sono dello stesso gruppo quindi o lui o lei. Ma il sindaco non la tocca. E non tocca nemmeno l’assessore alla Cultura Sandro Gemmiti. Scatta l’accordo: Coletta cede sulla farmacia in cambio sarà assessore. Nel 2020. Ma il primo cittadino non rinuncia a Gemmiti. Rimarrà nello staff. (leggi qui Cinque nomi ed una ‘sliding door’ per la nuova giunta).
IL PRECEDENTE DELLE ELEZIONI PROVINCIALI
Uno degli scossoni più destabilizzanti per l’amministrazione comunale di Sora arriva quando si vota per il rinnovo dei rappresentanti dell’Amministrazione Provinciale di Frosinone.
Per il Comune di Sora è in pole position Alessandro Mosticone in quota Lega ma la sua candidatura salta. Gli viene contestato di avere un fratello che lavora con una cooperativa per la gestione dei migranti. (leggi qui Provinciali 3 – Caos Lega: trappola a Mosticone, solo 9 candidati in lista).
Anche il consigliere Augusto Vinciguerra decidere di correre per un posto in Provincia. Non è un nome qualunque: è il candidato sindaco arrivato quarto (ad un’incollatura dal terzo) nella scorsa tornata, la sua decisione di appoggiare Roberto De Donatis anziché Ernesto Tersigni è stata determinante per il risultato finale. La maggioranza ha una cambiale politica aperta con lui. Invece nessuno lo vota. Ci sono altri accordi e lui non era in programma. Il dottore reagisce ed abbandona la maggioranza. Passa sugli scranni della minoranza. (leggi qui Effetto Provinciali/ Le conseguenze su Sora e qui il passaggio di Vinciguerra con l’opposizione Nove a otto: la maledizione colpisce ancora il Consiglio).
L’assessore alla Cultura che Vinciguerra esprimeva in giunta rimane politicamente orfano. Il sindaco cerca di caricarlo su Floriana De Donatis che inizialmente accetta. Poi si ribella. Gemmiti rimarrà dentro, nello staff del sindaco. Il suo posto da assessore lo prenderà Coletta. In carico a Floriana De Donatis. E in consiglio entrerà Bruno Caldaroni, primo dei non eletti e fedelissimo del sindaco. (leggi qui A.A.A. Cercasi lista che adotti assessore politicamente orfano)
NASCE IL GRUPPO CONSILIARE FDI E MUORE LA PIATTAFORMA CIVICA
L’altro punto di svolta si registra a metà novembre, in pompa magna durante una conferenza stampa, Massimiliano Bruni annuncia l’ingresso nel suo Partito del presidente del Consiglio comunale di Sora Antonio Lecce e della vicepresidente Simona Castagna. Qualche giorno dopo l’annuncio, in Assise civica, all’inizio dei lavori, si ufficializza la nascita del gruppo consiliare del Partito di Giorgia Meloni.
Già durante il successivo dibattito il sindaco lancia qualche frecciatina circa l’inopportunità della presenza dei Partiti, vista la natura civica della sua Amministrazione. Poi, sempre durante il Consiglio, dal suo staff vengono inviati messaggi ai giornalisti presenti e si annuncia una sua conferenza stampa. Si terrà alla fine dei lavori d’aula, in piena notte.
Il sindaco prende atto che l‘esperienza della Piattaforma Civica è finita e annuncia un documento di fine mandato da sottoporre alla firma di tutti gli azionisti di maggioranza. Vuole il salvacondotto per arrivare fino alla primavera del 2021. (leggi qui De profundis per De Donatis: la piattaforma civica non c’è più).
Al 31 dicembre non se ne ha ancora traccia. Fratelli d’Italia vuole garanzie circa gli strumenti di attuazione del programma. Sin da luglio Bruni ha sempre sostenuto la necessita del riassetto degli uffici e della riorganizzazione del personale. Senza i quali ritiene non sia possibile attuare il programma.
LA DELIBERA DI GIUNTA PER IL NUOVO COMANDANTE
Il 20 dicembre, tre giorni prima del Consiglio in seconda convocazione per il passaggio in house della Farmacia comunale, la Giunta vota una delibera che prevede la stabilizzazione degli Lsu, un amministrativo e un nuovo comandante della Polizia locale. È la risposta alle richieste fatte da FdI per dare il via al patto di fine mandato. (leggi qui Lsu stabilizzati e nuovo comandante dei Vigili: ecco la delibera di giunta).
L’atto non è stato ancora pubblicato ma dal Municipio fanno sapere che è immediatamente esecutivo e che gli uffici hanno già avviato per procedure per reperire il personale.
LE ULTIME NOTIZIE
Il 23 dicembre i consiglieri Alessandro Mosticone e Floriana De Donatis boicottano la seduta di Consiglio comunale in cui si approva il passaggio in house della gestione della Farmacia comunale. Mosticone presenterà soltanto al sesto punto. In questo modo, fanno mancare la maggioranza qualificata. La prima conseguenza è che salta l’immediata esecutività delle delibere per il passaggio alla gestione in house.
Il sindaco e i suoi sono costretti a presentare un emendamento con cui prorogano al 31 gennaio lo scioglimento della società “Farmacia comunale srl”. Ma ormai la frittata è fatta. E la frattura è insanabile. (leggi qui La Farmacia passa alla Ambiente ma da febbraio).
Floriana De Donatis lancia strali contro Fratelli d’Italia e annuncia che rimetterà la delega che riguarda il piano industriale di Ambiente Surl. Lo conferma anche al sindaco nell’incontro in Municipio avvenuto a ridosso del Capodanno. (leggi qui Chiarimenti, bombe, cenoni: la fitta mattinata del sindaco). Simona Castagna lancia anatemi contro Mosticone dal balcone del Municipio ricevendo come risposta: “A gennaio ti mando a pascolare le pecore”. Quest’affermazione attira l’attenzione sull’opposizione che ha ricominciato a contare le firme da portare al notaio: ne servono 9. (leggi qui Castagna dal balcone chiede la testa di Mosticone. Lui minaccia la crisi).
NEL 2020
Tutto dipenderà dalle elezioni regionali in Emilia Romagna. Da cui, a pioggia, dipende il destino del Governo, quello della Regione Lazio e quello del Comune di Sora. Proprio in queste ore il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli è passato ufficialmente alla Lega. Lo seguirà anche Lino Caschera. Il 2 gennaio è in programma un incontro fra il consigliere regionale Ciacciarelli e la coordinatrice provinciale Francesca Gerardi per mettere a punto una strategia comune.
A Sora già si fanno i conti. Per votare a primavera l’Amministrazione De Donatis deve cadere entro metà febbraio circa. Se cade dopo ci sarà un anno di commissariamento. Ma c’è chi giura che non cadrà. A meno che a deciderlo non sia lo stesso sindaco.
In pentola bolle il ricorso al Tar del socio privato della farmacia comunale che chiederà la sospensiva. Il risultato potrebbe essere il blocco della nascita della società “Ambiente e Salute” con la farmacia che resta chiusa e la palla che torna al Consiglio comunale.