Pd

De Ciantis studia da sindaco e il Pd di domani

Il Pd affonda le sue radici in un “grande partito di trasformazione che deve trasformare se stesso se vuole essere al passo con la società che vuole guidare”. Esattamente quello che vuole Andrea De Ciantis pensando al Pd di domani. Tenendo pronta la valigia se il sindaco dovesse cambiare le sue priorità

E Marzi tuonò: «Finitela con le menzogne»

Il candidato sindaco del campo largo di centrosinistra, circondato dalla sua squadra, inaugura il comitato elettorale vicino alla “sua” Villa comunale. Tuona contro le opere rivendicate dal centrodestra: Stadio, Palazzo comunale e Parco Matusa. Con tanto di applauso sarcastico al primo anno senza ascensore inclinato. Non li nomina nemmeno Ottaviani e Mastrangeli

Conti segretario Pd: l’unità è solo un miraggio

Nel congresso cittadino del Partito democratico la montagna ha partorito il topolino. L’obiettivo vero era l’unità, che resta una sconosciuta: presentata un’unica lista, non unitaria. Il segretario provinciale Fantini non demorde: vuole la sintesi

Forza Italia si smarca dal tavolo: Caschera non piace

Forza Italia dice che “il re è nudo”. E che il Tavolo per trovare il sindaco unitario è ormai superato. La Lega o rompe l’asse o rompe al suo interno. Da quando Fratelli d’Italia ha fatto il nome di Ruggeri si guarda intorno anche Marco Mollicone. Che incontra Luca di Stefano. Mentre Vinciguerra dice ciao (ma non ciaone) al Pd

«Uccidete il falco Francesco De Angelis»

Le manovre per portare su Roma l’asse delle decisioni che oggi sta al Sud del Lazio. Colpire Francesco De Angelis per indebolire il controllo sui Consorzi Industriali. La gestione della depurazione. Il documento con le tre firme. E l’ombra dell’alleanza romana che già in occasione della fusione delle Camere di Commercio fece sentire il suo peso.

Spunta un altro candidato. Lega a rischio implosione

Lega a rischio implosione sulla candidatura a sindaco di Sora: dopo quello di Caschera spunta anche il nome di Porretta. Mentre il resto del centrodestra riflette sulla grande coalizione con Di Stefano. A sinistra arriva la safety car: Pompeo punta ad azzerare tutto e sedersi attorno a un tavolo per trovare la quadra. Ma soprattutto punta all’accordo PD -Fratelli Tersigni. Considerato l’arma vincente.

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